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Giovedì, 25 Aprile 2024

Gli italiani e i paradisi fiscali, una storia senza fine: ancora in fuga 200 miliardi

L’inchiesta è stata firmata e pubblicata sulle pagine di Repubblica che si è messa dietro ai “corrieri” del denaro

Non prendiamoci in giro, i soldi sotto il materasso o dentro al materasso, in Italia non ce li mette più nessuno. E tuttavia c’è una pratica che non muore mai: c’è, infatti, chi non ha mai perso il vizietto di portare i soldi oltre frontiera. La questione è complicata e va detto che l’Italia si distingue con una pressione fiscale da record (che non aiuta le coscienze).

Un po’ la paura, un po’ quella furbizia poco furba, e sicuramente illegale, ma sta di fatto che i soldi si muovono su gomma. L’inchiesta è stata firmata e pubblicata sulle pagine di Repubblica che si è messa dietro ai “corrieri” del denaro:

Viaggiano tra l'Italia e la Svizzera, attraversando il confine con il loro carico prezioso: interi capitali in contanti, che ogni giorno, di nascosto, vengono prelevati dalle banche nostrane e trasferiti in quelle elvetiche. Un meccanismo che continua a girare senza intoppi, nonostante la recente offensiva che il governo italiano  -  affiancato dagli esecutivi di altri paesi europei  -  sta muovendo nei confronti del segreto bancario: ovvero, l'uovo di Colombo, la pietra angolare sulla quale si basa l'intero ingranaggio.

Ed entrando nel dettaglio:

L’'iter dell'operazione è perfettamente rodato: la possibilità di errori si avvicina allo zero. "Le banche italiane fanno da tramite tra il cliente e la banca svizzera: i corrieri sono in contatto diretto con gli istituti di credito, che li mobilitano a seconda delle esigenze. Alcuni corrieri, addirittura, stipulano delle vere e proprie polizze assicurative: nel caso improbabile che si verifichi un incidente, i soldi arriveranno comunque a destinazione".

Rimane l’incognita finale per i furbetti: lo scorso 18 ottobre Berna ha siglato la convezione sullo scambio automatico delle informazioni tra autorità fiscali. Ma non è detto che la musica possa cessare presto: “ci sono, ad esempio, i soldi sporchi della malavita organizzata: che vengono affidati a vere e proprie teste di legno, titolari di regolarissime società svizzere”.

Fonte: Repubblica.it →
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