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Sabato, 20 Aprile 2024

Scivolo esentasse per le pensioni anticipate: l'idea del Governo

Venerdì nuovo incontro tra esecutivo e sindacati. Il ministro Poletti alla Camera dei Deputati illustra il piano dell'esecutivo Renzi: tra le misure il "piano Donna" e la salvaguardia degli esodati

Pensioni: idea nuovo scivolo esentasse per uscita anticipata. Nel pacchetto pensioni oggetto della trattativa tra Governo e sindacati per consentire maggiore flessibilità in uscita si fa strada l’ipotesi di uno “scivolo” finora inedito. In pratica, si realizzerebbe un risparmio non da poco per il lavoratore accompagnato verso l’uscita anticipata.

In concreto salterebbe l’obbligo per il datore di lavoro di versare solo contributi legati allo stipendio del dipendente. La conseguenza? In caso di accordo per l’uscita anticipata, l’azienda potrebbe versare direttamente dei contributi aggiuntivi ed esentasse per il dipendente, avvicinando così il momento della sua pensione o rendendo più pesante il suo assegno futuro. Oggi, invece, i soldi dello scivolo devono andare direttamente al lavoratore. Che prima ci paga sopra le tasse, perdendone una parte. E poi li usa per versare i contributi.

Le altre misure. Tra le altre misure, sempre legate alla flessibilità, il capitolo più importante è l’Ape (anticipo pensionistico fino a tre anni) magari con prestito bancario, quindi l’estensione della no-tax area (aumento della soglia sotto la quale non si paga un centesimo di tasse). Poi si discuterà dell’allargamento della quattordicesima ad altri due milioni di persone con redditi bassi, un assegno magari un po’ più leggero di 500 euro.

Opzione donna.  Prosegue la sperimentazione della cosiddetta opzione donna, che permette di andare in pensione prima accettando un assegno calcolato con il sistema contributivo. “Ci sarà un intervento” per i lavoratori usuranti: lo ha detto il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, al question time. E’ in corso una “verifica sulla possibilità di effettuare una rivisitazione dei criteri di adeguamento all’aspettativa di vita, in particolare per chi svolge lavori usuranti”, ha detto il ministro, richiamando anche “alla discussione aperta con le organizzazioni sindacali sulle tematiche previdenziali”.

Il nodo esodati.  Alla Camera è partito l’esame del disegno di legge per la salvagurdia degli esodati, 30mila persone che si sono torvate senza lavoro e senza pensione.

Non servono nuovi soldi perché saranno recuperate le risorse già stanziate e non ancora spese. I lavoratori che rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione. Alla Camera è partito l’esame del disegno di legge per l’ottava salvagurdia. Ad andare in pensione con le vecchie regole sarebbero altre 30 mila persone.

Fonte: Corriere della Sera →
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