rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024

Pensioni, con Quota 100 l’assegno si riduce dal 5 al 21%

In caso di uscita dal lavoro con Quota 100, di quanto sarà più basso l'assegno previdenziale? La risposta nell'analisi di Tabula per il Sole 20 Ore

La misura che l'attuale governo sta promuovendo per superare la legge Fornero sulle pensioni è la cosiddetta Quota 100, che dovrebbe permettere l'uscita dal lavoro quando la somma degli anni di lavoro e dei contributi totalizza il valore 100, con minimo 62 anni di età e di conseguenza 38 di contributi. Dalla prima volta in cui questa novità in tema previdenziale è stata nominata, le domande che preoccupano di più i lavoratori sono le seguenti: in caso di pensionamento con Quota 100, l'assegno sarà più basso? Se sì, di quanto?

A rispondere a questi quesiti ci ha pensato il Sole 24 Ore in un articolo scritto a quattro mani da Davide Colombo e Marco Rogari, analizzando i dati forniti dalla società Tabula. Secondo quanto riporta il quotidiano economico, un operaio di 62 anni con uno stipendio di 1.600 euro che andrà in pensione con Quota 100 potrebbe ritrovarsi con un assegno più 'snello' del 21%.  Uno 'sconto' che diventa dell'8% se l’uscita anticipata dal mercato del lavoro con la nuova anzianità è solo di un 1 anno e tre mesi anziché di 5 anni e tre mesi rispetto ai requisiti di vecchiaia. Un abbassamento che invece si aggirerebbe tra il 5% e l'11% per un impiegato o 64enne con una retribuzione da 2mila euro netti che sceglie di lasciare l’ufficio dai tre anni a un anno e tre mesi prima.

Pensioni, "rischio caos" con Quota 100: cosa preoccupa un milione di dipendenti pubblici 

Ancora la versione definitiva della legge di Bilancio non è stata trasmessa alle camere, ma grazie ai calcoli di Tabula è stato possibile quantificare la riduzione dell'assegno previdenziale in caso di Quota 100. Per un operaio con 40 anni di contributi che esce da lavoro tre anni e tre mesi in anticipo rispetto alla vecchia normativa, la 'perdita' nell'assegno sarebbe del 14%, mentre un impiegato con la stessa età contributiva vedrà la sua pensione decurtata del 9%. 

Pensioni e Quota 100: chi può andarci e chi no

Secondo le dichiarazioni rilasciate da Stefano Patriarca di Tabula al Sole, va ricordato che “con Quota 100 la pensione viene incassata fino a cinque anni in più e «nel complesso della vita la riduzione si annulla anche se rimane in ogni caso il dato della minore pensione mensile che sotto certi livelli potrebbe comprometterne l’adeguatezza”. Infatti, sono almeno tre i fattori che determinano questa decurtazione dell'assegno: gli anni in meno di contributi, il diverso coefficiente di trasformazione a 62 anni e l'effetto della rivalutazione, che tiene conto del Pil e dello stipendio del lavoratore in questione.

Una possibilità, quella di un assegno minore con Quota 100, già paventata dal presidente dell'Inps Tito Boeri che, tenendo conto dei dipendenti della Pubblica amministrazione, ha parlato di una riduzione fino a 500 euro al mese. Una stima non lontana dalla realtà: un lavoratore con uno stipendio annuo di 40mila euro che va in pensione con cinque anni di anticipo invece di prendere una pensione di 36.500 euro annui si fermerebbe a  30mila.

Fonte: Il Sole 24 Ore →
Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pensioni, con Quota 100 l’assegno si riduce dal 5 al 21%

Today è in caricamento