Pochi prelievi al bancomat e scatta l'accertamento fiscale: chi rischia davvero
La scarsissima movimentazione in uscita sul conto o addirittura la totale assenza di prelievi bancari infatti potrebbe insospettire l’Agenzia delle Entrate, portandola a chiedersi come possa il contribuente mantenere se stesso e la propria famiglia
Potrebbe scattare l'accertamento fiscale se si fanno pochi prelievi al bancomat: la scarsissima movimentazione in uscita sul conto o addirittura la totale assenza di prelievi bancari infatti potrebbe insospettire l’Agenzia delle Entrate, portandola a chiedersi come possa il contribuente mantenere se stesso e la propria famiglia senza attingere dal reddito guadagnato e, quindi, dal proprio conto corrente.
Il dubbio di evasione fiscale è più che legittimo, soprattutto - scrive La legge per tutti - se il contribuente vive da solo o il coniuge è disoccupato.
Davvero ci sono controlli in questi casi, si chiedono molti lettori? La risposta è: sì, ma sono molto rari. Vengono fatti se ci sono indici presuntivi di particolare gravità.
Il presupposto da cui vengono giustificati è che sia quasi del tutto impossibile avere un conto su cui non si effettua mai o quasi mai alcun tipo di operazione, siano operazioni di prelievo o di versamento.
Tali controlli oggi non sono del tutto da escludere anche perché da diverso tempo, ormai, è entrato in funzione il cosiddetto Redditometro, strumento che il Fisco e l’Agenzia delle Entrate utilizzano per effettuare controlli incrociati sulle attività finanziarie ed economiche di un determinato soggetto, strumento che rende assai più facile rilevare eventuali condotte sospette e quindi far scattare l’accertamento per eventuali attività di evasione fiscale.