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Venerdì, 29 Marzo 2024

Prof che fa sesso con le sue allieve: spuntano un suicidio e il satanismo

Un'ombra ancora più oscura si allunga su tutta la vicenda. L'accusa è molto pesante: aver coperto le intenzioni suicide di una ragazzina

Valter G., professore dell’istituto Soleri di Saluzzo, è sotto accusa per abusi: avrebbe infatti fatto sesso con alcune sue studentesse.

Ma adesso, come racconta il Corriere, un'ombra ancora più oscura si allunga su tutta la vicenda. L'accusa è molto pesante: aver coperto le intenzioni suicide di una ragazzina. Scrive il Corriere: "La storia è lunga, complicata, e sullo sfondo c’è l’ipotesi del satanismo, oggetto di un’indagine voluta, nella primavera del 2012, dal procuratore capo di Saluzzo Maria Cristina Bianconi. Un’inchiesta che ha fatto molto rumore in questi mesi, anche perché gli inquirenti sono arrivati a mettere assieme le storie di altri giovani suicidi (forse altri quattro). Morti che hanno tutti qualcosa in comune con il liceo di Paola e con il sospetto, appunto, del satanismo"

Sono stati resi noti alcuni passaggi dell'ordinanza che riguarda i reati sessuali attribuiti a Valter G.

Dice, per esempio, che i genitori di uno studente del Soleri presentarono un esposto firmato anche dalla psicologa che aveva in cura il ragazzo. «Essi riferivano che egli (lo studente, ndr) aveva interessi e/o frequentava gruppi satanici in seguito a una ricerca sul satanismo disposta dall’insegnante di religione e che manifestava problematiche psicologiche di vario genere… ». Interpellata, l’insegnante di religione conferma la ricerca. E spiega anche altro. Racconta che Paola, la ragazza suicida nel 2004, «aveva lasciato una lettera al professore, stesso insegnante dello studente dell’esposto». In quella lettera «Paola avrebbe detto di essere una satanista».

Nell'abitazione del professore i carabinieri hanno trovato alcune lettere di Paola, conservate e consegnate solo nel maggio 2012.

Dalle lettere emergeva come «Paola avesse gravi problemi in famiglia e manifestasse più volte l’intenzione di togliersi la vita », e ancora: «le lettere risultavano catalogate e datate di pugno dal professore» che «pur consapevole delle sue intenzioni non aveva assunto alcun provvedimento a tutela della ragazza e anche quando sentito dai carabinieri nel 2004 non aveva menzionato né le lettere né i propositi della giovane Paola da lui ben conosciuti». In sostanza gli inquirenti, indagandolo per il suicidio, ipotizzano che il professore «potesse avere volutamente nascosto informazioni utili e avesse volutamente nascosto le lettere e il diario della ragazza consapevole del loro contenuto (tra l’altro dal diario risultavano mancanti e strappate alcune pagine)».

La madre della ragazza suicida racconta a La Stampa: "Mi fidavo di lui. Mi accompagnò persino in tv a lanciare un appello. Non mi ha mai detto nulla delle lettere che aveva e delle paure di mia figlia". Ma ora l’avvocato del professore mette le mani avanti: "Il professore mi ha assicurato che aveva sempre informato la famiglia della ragazza dei suoi pensieri e dei suoi turbamenti". 

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