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Giovedì, 18 Aprile 2024

Il boss Cutolo dal carcere: "Se esco e parlo crolla il Parlamento"

Paolo Berizzi di Repubblica a colloquio con la moglie e il legale dell'ex boss della camorra detenuto al 41 bis nel carcere di Parma: "Chi è al comando oggi è stato messo lì da chi veniva a pregarmi"

ROMA - "I miei segreti fanno tremare tutti, mi hanno sepolto vivo in una cella ma se parlo io ballano le scrivanie di mezzo Parlamento". Raffaele Cutolo, detto 'o professore - ex fondatore e leader della Nuova camorra organizzata - deve scontare tredici ergastoli ed è ora detenuto al 41 bis nel carcere di Parma (dove ci sono anche Totò Riina, Leoluca Bagarella, Massimo Carminati e Marcello Dell'Utri).

Attraverso la moglie e il legale - gli unici oltre alla figlia Denise a poter far visita a "Don Raffaè" - ha parlato con il giornalista Paolo Berizzi di Repubblica. Cutolo ha il record italiano di lungodegenza carceraria. L'ex boss della camorra lancia accuse e ricorda i tempi in cui - tra gli anni '70 e gli '80 - guidava un esercito di settemila affiliati nella faida sanguinaria contro la Nuova Famiglia.

Scrive Berizzi:

Mezza Dc gli chiede di far liberare l'assessore regionale napoletano all'edilizia Ciro Cirillo, uomo di Antonio Gava sequestrato dalle Br. Sulla trattativa tra servizi segreti, Cutolo e brigatisti - accertata nel '93 da un'ordinanza del giudice istruttore Carlo Alemi - l'ex boss ha detto e non detto. "È stata la prima trattativa Stato-mafia. Forse anche la mia vera condanna".

Fonte: La Repubblica →
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