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Giovedì, 28 Marzo 2024

Pedopornografia, è allarme: "Attenti a cosa pubblicate su Facebook e Instagram"

Secondo un nuovo rapporto di Meter è stato censito il doppio delle immagini rispetto all’anno precedente: almeno la metà delle foto e dei video provengono dai profili Facebook e Instagram in cui i genitori hanno condiviso attimi di vita familiare

Gli ultimi rapporti sulla pedopornografia sul web sono allarmanti: è una lotta impari, e la stiamo perdendo. E' in netto aumento il materiale scambiato e diventa sempre più difficile individuare i pedofili. Ci sono delle contromisure però, rivela un'inchiesta dell'Espresso. 

Pedofili e pedopornografi hanno sempre utilizzato il web per scambiarsi materiale o adescare le proprie vittime e secondo un nuovo rapporto di Meter è stato censito il doppio delle immagini rispetto all’anno precedente.

Lo scorso anno il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online, in seno alla Polizia Postale, ha coordinato 576 indagini cui hanno fatto seguito 51 arresti e 449 denunce. 

Il dato più sorprendente e di cui si parla poco è che almeno la metà delle foto e dei video trovati nei siti pedopornografici provengono dai profili Facebook e Instagram in cui i genitori hanno semplicemente condiviso attimi di vita familiare. 

La realtà è che rubare una foto postata su Facebook, soprattutto se lasciata visibile a tutti i propri contatti, comprensivi di fake, è semplicissimo. 

Le contromisure ideate dai giganti del web per combattere il fenomeno non sono ancora sufficienti.

Un’indagine della Bbc del 2016 ha rivelato che l’80 per cento delle immagini di abusi su minori segnalate a Facebook non erano state rimosse. Ne sarebbero state cancellate solo 18 su 100. Foto «provenienti da gruppi in cui gli uomini discutono lo scambio di materiale pedopornografico” e di “minori di 16 anni in pose fortemente sessualizzate con commenti osceni al loro fianco”

Fonte: L'Espresso →
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