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Venerdì, 19 Aprile 2024

Annullato l'incontro al liceo con lo scrittore ebreo, i docenti: "Qui non si fa politica"

Una docente ha organizzato un incontro con lo scrittore Roberto Matatia, ostacolato però da alcuni colleghi considerandolo una scelta politica. L'approfondimento di FoggiaToday

Invitare un ebreo per parlare agli studenti di razzismo può mai avere i connotati di una scelta politica? Pare di sì. Siamo a Torremaggiore, all’istituto ‘Fiani-Leccisotti’. Protagonista è Roberto Matatia, uno scrittore ebreo faentino, autore de ‘I vicini scomodi’. Un libro che racconta le vicende della famiglia di Nissim Matatia (fratello di suo nonno) negli anni del fascismo e delle leggi razziali, promulgate in Italia 80 anni fa. 

Matatia da anni gira per le scuole, raccontando attraverso le vicende dei suoi familiari, morti nei campi di sterminio ad Auschwitz, quel che è stata la shoah e le conseguenze estreme alle quali può condurre il razzismo. L'ottantesimo anniversario delle leggi razziali è quindi stata un'occasione che ha indotto una docente dell'istituto di Torremaggiore a contattarere lo scrittore per organizzare un incontro con gli studenti. La docente riceve la piena disponibilità dello scrittore, l'accordo viene trovato subito, resta solo da pianificare gli aspetti organizzativi. Succede, però, che qualcuno si oppone. Stando al racconto di Matatia, in seguito a un successivo colloquio con la docente, alcuni colleghi si sarebbero opposti all’incontro. “A scuola non si fa politica”, la risposta data alla docente.

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“Non farò nomi né di persone né di luoghi per non ferire la dignità di coloro che, loro malgrado, si trovano coinvolti in questo sgradevole episodio Vengo invitato da un'insegnante di un Liceo. Mi parla con fervore del suo desiderio di farmi incontrare i ragazzi. Mi dice che, se io fossi d'accordo, presenterebbe la cosa al consiglio di istituto. Sono felice di dare il mio ok. Qualche ora fa, mi chiama la professoressa: “Non ha avuto il benestare di alcuni insegnanti perché, a dir loro, invitare a relazionare un ebreo è una scelta politica e, a scuola, non si fa politica. Non mi era mai successo! Mala tempora currunt”. Le parole di Matatia che si affida a Facebook per sfogare la propria indignazione. La notizia, logicamente, comincia a diffondersi, fino a essere rilanciata dal sito ufficiale della Comunità Ebraica di Milano, al quale Matatia concede un’intervista. Lo scrittore non nasconde l’indignazione e la delusione. Nell’intervista si parla di “pura nostalgia del fascismo e di tutto quello che si riteneva andasse bene in un’epoca di dittatura e a cui la costituzione ha posto fine”, come principale motivo che avrebbe ostacolato l'organizzazione dell'incontro.  

Fonte: FoggiaToday →
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