Roma, la grande truffa dei Piani di zona
Nonostante vivano in case costruite con un piano di investimenti pubblici, centinaia di persone sono alla prese con difficoltà abitative, tra sfratti e intere zone senza opere pubbliche
Non c'è fine per il caso Piani di zona a Roma. Nella Capitale sono centinaia le persone che stanno affrontando difficoltà abitative nonostante vivano in case costruite grazie a un piano di investimenti pubblici. Solo negli ultimi vent’anni la Regione Lazio ha messo a bando fondi per un miliardo e 400 milioni di euro. Non tutte le assegnazioni hanno generato problemi ma la mappa dei quartieri dove le finalità sociali dell’intervento non sono andate a buon fine coinvolge decine di palazzine.
Come raccontano Ylenia Sina e Veronica Altimari su RomaToday, non c’è solo il problema degli affitti con importi vicini a quelli richiesti sul libero mercato. In molti piani di zona chi non è più riuscito a pagare è stato sfrattato; opere pubbliche come strade e fogne non sono state terminate; le cooperative sono andate incontro a fallimenti o pignoramenti da parte delle banche con vendite all’asta degli appartamenti.
A sollevare lo tsunami nel 2010 sono stati i cittadini che hanno denunciato di vivere in case costruite in edilizia agevolata pagando affitti a prezzi di libero mercato. Da allora la magistratura ha aperto diversi fascicoli di indagine.
Oggi i procedimenti penali a carico di ex vertici di cooperative e imprese di costruzione sono 28. In quattro casi si è arrivati a processo, in due all’udienza preliminare e in altri tre è stata notificata la chiusura delle indagini. Nel marzo del 2017 il Campidoglio ha approvato la prima decadenza del diritto a usare i terreni. Nel novembre del 2019 anche gli uffici urbanistici della Regione Lazio hanno approvato le prime due revoche dei finanziamenti. Ma la situazione è lontana dalla soluzione.