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Giovedì, 25 Aprile 2024

Saviano indagato dopo la querela di Salvini

L'iscrizione dello scrittore campano nel registro degli indagati per il reato di diffamazione viene definita dalla procura di Roma come un "atto dovuto". Roberto Saviano aveva definito il vicepremier "ministro della malavita"

Lo scrittore Roberto Saviano è indagato dalla procura di Roma per il reato di diffamazione in relazione alla denuncia presentata dal ministro degli Interni, Matteo Salvini, il 19 luglio scorso.

In base a quanto apprende l'agenzia di stampa Ansa l'iscrizione viene definita come "atto dovuto".

Saviano indagato: denunciato da Salvini

Nella denuncia Salvini fa riferimento ad una serie di affermazioni fatte da Saviano nelle ultime settimane che, a suo dire, sono "lesive della sua reputazione e del ministero dell'Interno stesso". Nell'atto depositato in questura a Roma, il ministro cita alcuni giudizi espressi dallo scrittore con video e post su facebook.

In particolare il 21 giugno l'autore di Gomorra ha definito Salvini come "ministro della malavita", aggiungendo: "le mafie minacciano. Salvini minaccia".

Nell’oggetto della querela per diffamazione a mezzo stampa si fa riferimento anche a un post pubblicato da Saviano il 12 giugno scorso.

Un post, si legge nella denuncia di Salvini, “che prendendo le mosse dalla questione della gestione – da parte dell’Amministrazione dell’Interno – delle politiche migratorie e campi rom contiene affermazioni che coinvolgono l’attività dell’Amministrazione del Ministro assolutamente non rispondenti al vero”.

Il post “adombra l’ipotesi che il Ministro ponga in essere la propria attività istituzionale al di fuori delle regole e degli schemi di buon andamento e di raggiungimento degli interessi cui l’Amministrazione dell’Interno stessa è deputata, piegandola a fini meramente politico personali tant’è che viene espressa meraviglia, nella circostanza, che gli alleati di Governo cittadini non si dissocino da detta linea”.

“In questo contesto – si legge ancora nella querela – viene adombrata l’ipotesi – da parte del Saviano – che gli venga tolta la scorta quale motivo di ritorsioni politica e che ciò costituisca una minaccia da parte di chi viene definito ‘… Ministro della Malavita…’ che userebbe ‘… parole da mafioso…'”.

Nella denuncia si fa notare come la questione abbia avuto “grande risonanza e immediata eco sugli organi di stampa nazionali ed internazionali” e che le dichiarazioni dello scrittore (si fa riferimento anche a una intervista in cui Saviano aveva adombrato uno “scandaloso patto di non aggressione tra ‘Ndrangheta e Ministero dell’Interno Italiano’) siano al di fuori “di qualsivoglia esercizio lecito del diritto di critica”.

Alla denuncia sono allegati i post e l’intervista al Süddeutsche Zeitung con le affermazioni che Salvini ritiene “lesive dell’onore e della reputazione del sottoscritto e del Ministero dell’Interno stesso”.

Fonte: Ansa.it →
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