E' polemica in Gran Bretagna per uno studio secondo che rivelerebbe l'esistenza di un vero e proprio conflitto di interessi tra gli scienziati e le case farmaceutiche. Tutto è partito dal monitoraggio sull'influenaz A, la cosiddetta "influenza suina" scoppiata nel 2009.

Ebbene, secondo lo studio condotto dalla London School of hygiene and tropical medicine pubblicata sul Journal of Epidemiology and Community Health i farmaci "consigliati" da scienziati e, quindi, dai medici sono quelli con i legami più solidi con le aziende farmaceutiche.

Il cosiddetto "conflitto di interessi" è stato rilevato dall'analisi dei contenuti dei media che hanno diffuso notizie, studi, commenti e opinioni relativi all'infezione suina tra il 2009 e il 2010 nel Regno Unito. Un business che solo in quel periodo di pandemia ha fatto spendere alle casse britanniche circa un miliardo di sterline in prodotti farmaceutici.

Dai dati è emerso che nell'intervallo di tempo considerato gli accademici hanno realizzato 74 valutazioni di rischio, 35 delle quali elaborate da studiosi con interessi concorrenti.