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Venerdì, 26 Aprile 2024

Selvaggia Lucarelli contro Laura Boldrini: "E' una principessa sul pisello"

Selvaggia Lucarelli, su Libero, entra "a gamba tesa" nella polemica innescata dalle parole del presidente della Camera Laura Boldrini sull'anarchia del web e le minacce di morte e di stupro delle quali è stata vittima in Rete

La sensazione, forte, è che Laura Boldrini sia una donna confusa. Che sia stata inghiottita dal vortice di controindicazioni naturali e innaturali, lecite e illecite,  sgradevoli o schifose che un incarico pubblico e la conseguente popolarità si portano dietro. E che la poca lucidità del momento, le impedisca di distinguere il becero dal pericoloso.

Selvaggia Lucarelli, su Libero, entra "a gamba tesa" nella polemica innescata dalle parole del presidente della Camera Laura Boldrini sull'anarchia del web e le minacce di morte e di stupro delle quali è stata vittima in Rete.

Apprezziamo lo sforzo perfino rivoluzionario di responsabilizzare lo Stato dopo secoli di deresponsabilizzazione compulsiva, ma non vorrei che ora la Boldrini si accollasse anche le colpe dell’infortunio di Zanetti e della rottura tra Biaggi e la Pedron. Ma il presidente della Camera, sbaglia ancora di più a dare il nome alle cose, nella questione che riguarda il web. Quello che le capita (gli insulti, le minacce, il fotomontaggio della sua faccia sul corpo della nudista) non le capita perché, come da lei dichiarato «quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l’aggressione sessista e che sia semplice innocua , gossip o violenta, assume sempre la forma di minaccia sessuale». Le capita perché il web è il far west e il fatto che lei lo scopra oggi, solo per questioni che la toccano da vicino, è abbastanza sconcertante.

Mi chiedo dove fosse la Boldrini, una donna abituata a pensare alla comunità, ai deboli, agli invisibili, quando la ferocia del web e dei commenti spietati su facebook spingevano al suicidio la quindicenne di Novara o il ragazzino gay di Roma. Sono cose che si dovrebbero sapere, che si rivestano o no incarichi pubblici. Mi chiedo come mai si renda conto solo oggi, di cosa sia il web. Di quanto possa essere uno strumento meraviglioso, ma anche barbaro e incivile. E mi chiedo ora se gli inquirenti e la polizia postale che hanno provveduto a rimuovere le minacce, gli insulti e i fotomontaggi  a lei dedicati, saranno altrettanto solerti e rapidi nell’agire per difendere serenità, moralità e dignità degli altri milioni di italiani e italiane in balia del web. Perché le leggi esistono. Esistevano pure prima. 

Fonte: Libero →
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