Solo, senza soldi e senza lavoro, Giacomo vive sotto un ponte a Parma. Il suo è un nome di fantasia, ma la sua storia, purtroppo, è vera, come racconta ParmaToday che lo ha incontrato. Il suo rifugio è il ponte delle Nazioni, vicino alla stazione ferroviaria, anche ora che le temperature sono scese in picchiata. Giacomo ha meno di trent'anni, un passato da operaio e un futuro ignoto, in un presente sempre più triste e precario.

La sua famiglia vive a 800 chilometri di distanza e lui non ha soldi per prendere una stanza in affitto. "Fino a poco tempo ero ospitato da un mio amico che stava facendo l'Università qui a Parma. Poi, dopo che lui si è laureato, ho deciso di venire qui anche perchè non avevo alternative di nessun tipo. La mia famiglia è a 800 chilometri di distanza da qui e comunque non è in grado di aiutarmi: anche loro vivono solo grazie alla pensione di invalidità di mio padre e grazie all'aiuto del Comune. Ma io sono considerato con un singolo e per me gli aiuti non ci sono".

Dopo aver vissuto discretamente per cinque anni a Parma, con una stanza in affitto nella prima periferia, Giacomo ora si ritrova solo.

"Cerco di venire qui nel tardo pomeriggio per andare nel posto dove di solito dormo io, sperando di addormentarmi. In questi giorni fa molto freddo e non sappiamo come fare, come riscaldarci. Per noi questa è la nostra casa, anche se per molti è temporanea. Speriamo tutti di andarcene ma quasi nessuno ci crede davvero: siamo qui come in un limbo. Qualcuno avrebbe dovuto raggiungere altri Paesi ma non ce l'ha fatta, altri hanno deciso di rimanere quì in attesa di tempi migliori"