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Venerdì, 29 Marzo 2024

La lettera di Berlusconi: “Un Governo per mediare tra Usa, Russia e Ue”

Il leader di Forza Italia ha scritto al Corriere della Sera: “Serve una soluzione per evitare che la situazione diventi peggiore. Per questo all'Italia serve un Governo al più presto”

Un Governo autorevole, che possa mediare le frizioni tra Stati Uniti, Russia ed Europa, alla luce dei recenti attacchi avvenuti in Siria. E' quello che si auspica Silvio Berlusconi in una lettera inviata al Corriere della Sera: “Di fronte a una situazione complessa e drammatica come quella che si è determinata in Siria non si tratta di schierarsi da una parte o dall’altra, ma di ragionare e di agire su una possibile soluzione per evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione. Per questo l’Italia avrebbe bisogno al più presto di un governo nella pienezza dei suoi poteri: non un governo qualsiasi, con una qualsiasi maggioranza parlamentare, ma un governo autorevole sul piano interno e internazionale, interlocutore riconosciuto e capace di farsi ascoltare delle maggiori potenze. L’Italia è un partner essenziale dell’Europa e dell’Occidente tutto, nell’ambito dell’Alleanza Atlantica. Tale collocazione, che dura da settant’anni e si basa su profondi valori condivisi, comporta naturalmente per noi degli obblighi di solidarietà ai quali non siamo mai venuti meno. Al tempo stesso, proprio la nostra leale e indiscussa amicizia prima di tutti verso gli Stati Uniti porrebbe l’Italia — se non ci trovassimo nell’attuale condizione di paralisi — in grado di esercitare un ruolo e dare dei suggerimenti che i nostri alleati avrebbero il dovere e l’interesse di ascoltare”.

Missili sulla Siria, le reazioni della politica italiana

“È del tutto scontato il fatto che l’opzione militare sia la peggiore delle soluzioni possibili ai conflitti politici: ultima ratio in alcuni casi nei quali, parafrasando Clausewitz, non ci siano altri mezzi per condurre una politica razionale, pericolosissima quando — come in questo caso — una politica univoca e razionale non c’è e non ci può essere data la complessità della situazione siriana e la quantità di attori e di interessi in gioco che investono non solo i Paesi limitrofi ma l’intero Medio Oriente. Il governo di Assad è un governo dittatoriale e crudele, con alleati molto pericolosi e gli va assolutamente impedito l’uso di strumenti che il diritto internazionale e la coscienza morale condannano, come le armi chimiche. Va aggiunto però che non vi è una prova univoca in questo senso, né del fatto che i suoi avversari non usino gli stessi mezzi o metodi meno violenti o crudeli anche ai danni della popolazione civile”.

Il leader di Forza Italia punta ad evitare una 'Libia bis': “La Siria è la dimostrazione del fatto che non bisogna lasciarsi andare a giudizi sommari e affrettati: per esempio non tutti i nemici di Assad sono amici dell’Occidente e delle libertà, ed anzi come è noto il dittatore siriano ha garantito, con metodi certo deplorevoli, un grado di laicità dello Stato e di rispetto delle minoranze religiose poco frequente nel Medio Oriente. Per questo non si possono commettere semplificazioni: la presenza russa in Siria per esempio, comunque la si giudichi, ha riportato un vasto grado di stabilità e la pacificazione in un Paese che rischiava di implodere, mentre — a prescindere dalle buone intenzioni — le guerre per procura, e il sostegno alle fazioni ribelli con la fornitura di armamenti, hanno contribuito al rafforzamento dell’Isis e di altri gruppi terroristici della galassia di Al Qaeda. L’intervento diretto della Russia, ha evitato che si ripetesse in Siria quanto è accaduto in Libia con Gheddafi: i drammatici errori dell’Occidente in quell’occasione hanno prodotto una catastrofe della quale pagano ancora le conseguenze i libici, sprofondati in un caos sanguinoso, ma anche noi italiani, vittime della ripresa drammatica dell’immigrazione clandestina che il nostro governo era riuscito a bloccare proprio grazie agli accordi con Gheddafi”.

Fonte: Corriere della Sera →
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