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Venerdì, 29 Marzo 2024

Pennette, branzino e dessert a 10 euro alla tavola calda dei senatori

Ai senatori continuano a essere riservati prezzi assolutamente fuori dal mondo, come racconta un articolo del Messaggero

A quello che una volta era chiamato ristorante del Senato, ora considerato "solo" tavola calda, non accettano bancomat o carta di credito, proprio mentre il governo impone per legge anche agli artigiani il pos. Ma c'è di peggio.

La cosa secondo molti grave è che ai senatori continuano a essere riservati prezzi assolutamente fuori dal mondo, come racconta un articolo del Messaggero.

Per un pasto completo i senatori spendono 10 euro, acqua compresa. Non ci sono più, come una volta, i camerieri in livrea e la situazione è migliorata. Ci voleva poco.

I parlamentari e i loro ospiti erano accolti e serviti da camerieri in livrea, pagando pochi spiccioli per ottimi manicaretti appena sfornati, tanto a compensare la differenza dei costi alla ditta appaltatrice del servizio, ci pensava l’amministrazione del Senato, pronta a farsi carico anche di 30 euro a pasto.

Poi la tavola calda del Senato, più low profile, ha riaperto un annetto fa. Anche se non si chiama più "ristorante" gli arredi sono gli stessi e i prezzi più bassi che in un bar della perfieria romana.

I senatori possono consumare un pasto completo (acqua inclusa) con una banconota da 10. Si sceglie tra insalate russe e non, piatti freddi di salumi e formaggi, verdure e affini, disponibili al self service.

Per i senatori più affamati, non mancano i piatti caldi ovviamente:

Penne all’arrabbiata o pasta fredda con il taleggio, branzino con julienne di verdure, vitello al latte, fagiolini al burro e patatine al forno croccanti. Basta chiedere e il piatto arriva, cotto anche al momento su richiesta di celiaci e intolleranti vari.

Fonte: Il Messaggero →
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