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Giovedì, 18 Aprile 2024

Terremoto, ora l'incubo è la "nuova faglia dormiente"

Mario Tozzi sulla Stampa spiega che il fatto che dopo la scossa delle 19 ce ne sia stata una ancora più forte dopo le 21 fa pensare che probabilmente si tratta "di una nuova struttura, cioè l’attivazione di una faglia finora dormiente". Proprio la "coppia sismica" sembra essere tipica nei terremoti dell’Appennino

Le forti scosse di terremoto che mercoledì sera hanno provocato crolli in Italia Centrale (il bilancio è di un morto per infarto a Tolentino) fanno temere che si possa trattare di un "nuova faglia dormiente".

Il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi sulla Stampa spiega che nelle ore dopo la prima scossa era ragionevole pensare che fosse una scossa di replica in qualche modo collegata al terremoto di Amatrice e Accumoli del 24 agosto. 

Tuttavia il fatto che dopo la scossa delle 19 ce ne sia stata una ancora più forte dopo le 21 fa pensare che "probabilmente si tratta di una nuova struttura, cioè l’attivazione di una faglia finora dormiente".

Proprio la "coppia sismica", ovvero le due scosse forti e abbastanza ravvicinate, sembra essere tipica nei terremoti dell’Appennino centrale e meridionale degli ultimi decenni.

Costruire bene, lavorare di prevenzione, fare in modo che il rischio sismico entri nella nostra cultura: non c'è altro da fare secondo Mario Tozzi:

Terremoto 26 ottobre (Ansa)

Non c’è nessuna natura assassina che se la prende, implacabile, con chi è già colpito, ma solo la nostra ostinazione a non voler tener conto che l’Italia è fatta di borghi e di faglie, di monumenti e terremoti, entrambi parte fondante del nostro Paese. Ci vorrà poi qualche tempo per capire bene quanto il terremoto di Amatrice abbia, eventualmente, innescato una specie di effetto domino che abbia poi attivato segmenti di quella stessa faglia già attivata o nuove faglie.

Fonte: La Stampa →
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