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Venerdì, 19 Aprile 2024

"Belgistan", il rifugio perfetto dei jihadisti in Europa

"Il Belgio si conferma come il paese che fornisce a Daesh il più consistente battaglione di tutta Europa", scrive Daniele Mastrogiacomo su La Repubblica. Così il Belgio è diventato una "fabbrica dell'odio"

Resta massima l'allerta antiterrorismo a Bruxelles, fino a lunedì prossimo, mentre ancora non c'è traccia di Salah Abdeslam, il ricercato numero uno per le stragi di Parigi. Il Belgio, alla luce degli ultimi attacchi jihadisti, sembra essere diventato una sorta di "trampolino di lancio" dei terroristi pronti a farsi esplodere. I giovani di terza generazione nati e cresciuti a Molenbeek, quartiere-ghetto a pochi passi dal centro di Bruxelles, lo chiamano Belgistan. Un sobborgo musulmano, radicalizzato, abitato da giovani isolati e delusi dal contesto in cui vivono.

"La caccia a Salah Abdelslam e lo stato d'assedio con il massimo grado di allarme sono la reazione improvvisa ad un pericolo sottovalutato, lasciato ai margini", scrive Daniele Mastrogiacomo su La Repubblica. L'ampio numero di musulmani, gli alti tassi di disoccupazione e la posizione fanno di Bruxelles il rifugio perfetto per i jihadisti nel cuore dell'Unione europea.

Come è stato possibile per Bruxelles non rendersi conto che, da anni, tra le sue case cresceva un vivaio di potenziali jihadisti? Molti dei protagonisti degli attacchi terroristici degli ultimi mesi e anni (Madrid, Charlie Hebdo, il treno Thalys, Parigi) sono partiti proprio da qui, dal Belgio.

"Per la sua posizione geografica al centro dell'Europa - osserva a La Repubblica Pieter Van Ostaeyen, storico dell'Islam considerato il massimo esperto della materia - Perché ospita una vasta popolazione musulmana, diversa e diffusa sul territorio, nella quale si nascondono facilmente quelli più radicali".

Fonte: Repubblica.it →
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