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Giovedì, 25 Aprile 2024

Scuola, "stop ai trasferimenti dopo pochi mesi per i docenti neoassunti"

L'annuncio del ministro dell'Istruzione Marco Bussetti in un'intervista a Il Messaggero: "Evitare che chi concorre in una regione diversa dalla propria poi cerchi di tornare a casa a stretto giro"

Stop ai trasferimenti dopo pochi mesi per gli insegnanti neoassunti. Il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, propone dalle colonne de Il Messaggero un "patto chiaro con chi si candida a diventare docente", per "evitare che chi concorre in una regione diversa dalla propria poi cerchi di tornare a casa a stretto giro". 

Secondo il ministro, "dobbiamo fare in modo che il concorso rappresenti la via maestra per entrare a scuola. Mandando definitivamente a regime le selezioni pubbliche e utilizzando criteri che consentano a chi vuole insegnare nel proprio territorio di poterlo fare", ma evitando che i neoassunti se ne vadavano dopo pochi mesi. 

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Bussetti annucia poi un'altra novità: ci sono ancora i fondi per il merito ma non saranno destinati solo ai docenti di ruolo. "Ieri abbiamo chiuso un importante accordo con i sindacati: per la prima volta le risorse andranno anche ai docenti non di ruolo. Che devono godere del giusto rispetto, come gli altri. Inoltre, i criteri con cui ogni scuola assegnerà le risorse saranno fissati sin dall'avvio dell'anno scolastico, in sede di contrattazione. In un'ottica di maggior trasparenza e condivisione. Basta con l'eccesso di discrezionalità".

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Nell'intervista, Bussetti torna a parlare di temi caldi. "Stiamo lavorando per archiviare la chiamata diretta", spiega. Quanto alla questrione delle diplomate magistrateli, escluse dalle graduatorie ad esaurimento con una sentenza del Consiglio di Stato, "i tempi sono stretti e penso che la soluzione su cui stiamo lavorando possa mettere insieme la qualità del sistema con le attese delle varie parti in campo. Il nostro obiettivo è garantire il corretto avvio del prossimo anno scolastico". Sugli abusi della 104, Bussetti dice: "I controlli vanno fatti. È una questione di serietà. Gli strumenti per intervenire ci sono e vanno usati. Non si può abusare di una legge così importante per i valori che esprime. Chi sbaglia non deve passare inosservato". 

Fonte: Il Messaggero →
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