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Venerdì, 19 Aprile 2024

“Aiutiamo la piccola Bea, dateci 30 euro”: ma è una truffa senza cuore

Nonostante la bimba sia deceduta lo scorso 15 febbraio, diversi negozianti di Nichelino e dintorni hanno affermato di essere stati contattati per donare dei soldi in aiuto della piccola

Come dimenticare la piccola Bea, la bimba affetta da una rarissima malattia che non le permetteva di camminare e crescere. Una storia che aveva commosso tutti, fino al giorno della tragica morte della bimba, avvenuta il 15 febbraio di quest'anno.

Adesso si torna a parlare di lei, ma non per le iniziative benefiche messe in atto dalla famiglia per ricordare lei e la mamma, scomparsa nel 2017, ma per una terribile truffa messa in atto per lucrare sulla triste storia di questa bimba. 

Come riporta Claudio Martinelli su TorinoToday, in questi giorni diversi negozi di Nichelino e di altri Comuni dell'area metropolitana stanno ricevendo delle telefonate da persone che millantano di essere dell'ospedale Regina Margherita di Torino e che chiedono un contributo di 30 euro per "aiutare la piccola Bea, ancora ricoverata in gravi condizioni in ospedale". 

La famiglia Naso, interpellata, ha precisato come "non sia in corso alcuna raccolta fondi da parte dell'ospedale o della famiglia per ricordare o finanziare progetti che possano riguardare la figura di Beatrice" e, se contattati, di "telefonare immediatamente alla polizia, ai carabinieri o alla polizia municipale e di denunciare l'accaduto".

Fonte: TorinoToday →
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