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Venerdì, 29 Marzo 2024

Tumori, un pap test permetterà di scoprirlo con sei anni di anticipo

La sfida, la diagnosi precoce del carcinoma dell'ovaio: per la prima volta uno studio italiano permette di rilevare il tumore silente che troppo spesso si diagnostica in ritardo.

Il carcinoma ovarico è il sesto tumore più diffuso tra le donne e ogni anno se ne diagnosticano 5.200 nuovi casi solo in Italia. Purtroppo, non presenta sintomi specifici e la diagnosi della malattia avviene in fase tardiva, quando il tumore è avanzato e molto difficile da curare.

Ora un nuovo test potrebbe aiutare a scoprire il tumore con sei anni di anticipo e aumentare così le possibilità di cura e sopravvivenza. La nuova procedura utilizza il Pap test ma impiega nuove tecnologie di sequenziamento del Dna. La scoperta è frutto di una ricerca, pubblicata su Jama Network Open, condotta dall'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Irccs di Milano, in collaborazione con l'Ospedale San Gerardo di Monza e l’Università di Milano-Bicocca, con il supporto della Fondazione Alessandra Bono onlus.

Lo studio deve essere considerato con prudenza perché attuato in pochi casi, ma i dati sono estremamente convincenti e incoraggianti.

Come spiega La Repubblica l’ipotesi da cui sono partiti i ricercatori si basa sul fatto che dalla tuba di Falloppio dove nascono la maggior parte dei carcinomi sierosi di alto grado dell'ovaio (che sono l'80% dei tumori maligni dell'ovaio) si potevano staccare, fin dalle fasi precoci, delle cellule maligne che, raggiunto il collo dell'utero, potevano essere prelevate con un test di screening come il Pap test. 

"Il dato più interessante è che è stata dimostrato la presenza di Dna tumorale, che deriva dal carcinoma ovarico, in Pap test prelevati in pazienti affette da tumore ovarico anni prima della diagnosi di carcinoma dell'ovaio."

Che cos'è il pap test

Come spiega l'Airc il Pap test (test di Papanicolaou, dal cognome del medico che lo ha inventato) è un esame di screening, che si effettua cioè anche in donne sane senza alcun segno di possibile malattia. Lo scopo è individuare precocemente tumori del collo dell'utero o alterazioni che col passare degli anni potrebbero diventare tali.  Negli ultimi anni al Pap-test si è affiancato, e, a seconda delle strategie, a volte lo ha sostituito, un esame per identificare sulla superficie del collo dell'utero la presenza di DNA di papillomavirus (in sigla HPV-DNA test).

Con il vaccino anti-HPV, però, l'infezione si può prevenire, dato che è efficace contro i ceppi del papilloma umano (HPV) responsabili della maggior parte dei casi di tumore.

Fonte: La Repubblica →
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