Equitalia chiede 1 centesimo al Comune: "Per spedire la lettera ne hanno spesi 60"
Il sindaco ci scherza su: "Provvederemo subito al rimborso, anche perché il centesimo ci è stato chiesto con cortese sollecitudine e non vorrei che il Comune di Orune acquisisca fama di cattivo pagatore e di ente moroso"
Il buonsenso a volte sembra mancare completamente in Italia. Equitalia pretende un centesimo dal Comune di Orune. Il sindaco Michele Deserra risponde con ironia: "Provvederemo subito al rimborso, non vorrei che il mio ente acquisisca fama di cattivo pagatore"
Già, proprio un centesimo, a "restituzione delle somme anticipate ai sensi dell’art. 26, comma 1 del D.Lgs. 112/99". Solo per spedire la lettera Equitalia ha speso almeno sessanta volte la cifra richiesta...
Il sindaco ci scherza su: "Provvederemo subito al rimborso, anche perché il centesimo ci è stato chiesto con cortese sollecitudine e non vorrei che il Comune di Orune acquisisca fama di cattivo pagatore e di ente moroso. Quello che mi lascia stupefatto sono due cose. La prima – ha detto – è che non solo si deve provvedere a saldare il debito celermente, con relativo ordinativo di pagamento; cosa che da sola ha un costo di gran lunga superiore al centesimo. Ma dovremo comunicare per iscritto a Equitalia l’avvenuto adempimento" dice alla Nuova Sardegna.
«Ho il massimo rispetto per i servizi di riscossione ammiro la precisione e la puntualità, e per quanto posso, mi adopero affinchè anche il Comune lo sia nei confronti dei cittadini e delle istituzioni. Sono però una persona pratica e vorrei capire – si chiede Deserra – perché Equitalia non ha trattenuto il centesimo dalle entrate che riscuote a nostro titolo e che provvede a versarci".