Arriva la tassa sugli homeless: "Devono pagare un euro a notte nei dormitori pubblici"
L’assessorato al welfare, che ha preso la decisione, è convinto che si tratti di "un modo per responsabilizzare gli ospiti, una scelta simbolica ed educativa"
E' giusto far pagare un euro a notte agli homeless che trascorrono la notte nei dormitori pubblici? Se ne discute a Bologna.
L’assessorato al welfare, che ha preso la decisione, è convinto che si tratti di "un modo per responsabilizzare gli ospiti, una scelta simbolica ed educativa".
Gli addetti che lavorano nei dormitori hanno ricevuto indicazione di non chiedere l'euro a chi evidentemente non può permetterselo, ma tanto è bastato per dar vita a un dibattito vivace.
Simone Cipria, responsabile progetti dell’associazione Piazza Grande, storico punto di riferimento per i senza casa, dice alla Stampa: "C’è grande perplessità fra le persone che vivono in strada rispetto a questa decisione del Comune, perché dover pagare anche solo un euro viene vissuto come un’ingiustizia. Noi siamo contrari da sempre al dormitorio: ci sono studi internazionali che ne dimostrano la dannosità in quanto inducono alla cronicità. È una misura tampone, non una struttura che produce benessere".
BolognaToday spiega: l'euro servirà a finanziare le attività che i gestori organizzeranno per gli stessi ospiti del servizio. Questo sistema è stato già sperimentato al "Rifugio notturno della solidarietà" dalla scorsa primavera, e verrà estesa a tutti i posti letto. Agli indigenti, principalmente persone che non sono ancora pronte per essere inserite nei tirocini, verranno invece proposti dei percorsi di formazione che serviranno a prepararli per gli step successivi del percorso di superamento del bisogno, come appunto i tirocini e l'inserimento lavorativo.