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Martedì, 19 Marzo 2024

L'uomo è un maiale... o quasi

Uno studio pubblicato sulla rivista rivista Nature, rivela nuove analogie tra i suini e gli esseri umani

Il maiale potrebbe diventare il migliore "amico" dell'uomo. Sono circa 10mila anni che l'uomo lo ha addomesticato e ora un'analisi del genoma di questo animale, la più completa mai realizzata, pubblicata dalla rivista Nature, rivela nuove analogie con gli esseri umani, confermando l'interesse sul suino come modello per la ricerca biomedica.
"Questa pubblicazione è il risultato di una collaborazione internazionale di oltre 10 anni", ha spiegato David Milan, capo del dipartimento di genetica animale all'Istituto scientifico di ricerca agronomica (Inra), dove è nato il Consorzio internazionale per le sequenze del genoma del maiale. Gli studiosi hanno comparato il genoma del suino domestico (Sus scrofa domesticus), quello che troviamo normalmente nelle aziende agricole, con quello di 10 razze di cinghiale presenti in Europa e in Asia e poi hanno comparato il genoma con quello dell'uomo, del topo, del cane, del cavallo e della mucca.

Porci e cinghiali hanno numerosi punti in comune con gli esseri umani: sanno adattarsi, colonizzano i territori e danneggiano spesso il proprio habitat; si lasciano addomesticare, ma tornano allo stato brado se le condizioni lo permettono. Il porco è anche molto simile all'uomo da un punto di vista anatomico e fisiologico ed è già stato utilizzato per curare l'uomo: nel caso di chirurgia cardiaca (valvole aortiche), produzione di eparina (anticoagulante). Queste somiglianze ne potrebbero fare presto anche un buon candidato per degli espianti di organi.

I ricercatori hanno riscontrato nell'animale anche un certo numero di mutazioni riguardanti le malattie umane, come l'obesità, il diabete, il Parkinson e l'Alzheimer. Il maiale, pertanto, potrebbe rivelarsi un "modello utile" per studiare queste malattie e le loro cure, ha confermato uno degli studiosi, Alan Archibald, dell'Università di Edimburgo.
Nel settore dell'allevamento, inoltre, l'analisi del genoma del suino potrebbe favorire una selezione di animali per produrre una carne di qualità migliore, a costi più bassi e con un impatto minore sull'ambiente.

Le comparazioni tra i cinghiali asiatici ed europei hanno rivelato invece una scissione avvenuta circa un milione di anni fa e delle differenze genetiche tali che potrebbero essere considerati sottospecie distinte.
 

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