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Giovedì, 25 Aprile 2024

Vicenza, gara tra infermieri al pronto soccorso: "punito" il primario che denunciò tutto

Sospeso dal servizio Vincenzo Riboni, primario del pronto soccorso del San Bortolo di Vicenza. Denunciò alcuni infermieri che in una chat di gruppo su WhatsApp si sfidavano a chi infilava l'ago più grosso nelle vene dei pazienti. La vicenda raccontata da Gian Antonio Stella sul Corsera

Aveva destato scalpore e sdegno la vicenda degli infermieri della San Bortolo di Vicenza che facevano a gara a chi usava la cannula più grossa per le infusioni venose. A denunciare il tutto era stato il primario del Pronto Soccorso, Vincenzo Riboni, rivelando l'esistenza di un gruppo WhatsApp tramite il quale venivano registrati i "punteggi". Oggi, come riporta Gian Antonio Stella su Il Corriere della Sera, è stato sospeso dall'incarico e dalllo stipendio per dieci giorni fino al 2 ottobre. Riboni è stato poi invitato a smaltire le tante ferie arretrate e ad avviarsi verso la pensione.

Gli infermieri coinvolti nella vicenda invece non sono stati punti in alcun modo, ma solo trasferiti in altri reparti. Riboni aveva denunciato "il coinvolgimento dei soggetti convocati in un dialogo per iscritto durante l’attività di servizio che evidenzia una intollerabile e inaccettabile e riprovevole strumentalizzazione dei pazienti nell’esercizio della professione", nel corso di eventi "realizzati a seguito di una strategia che testimonia l’intenzionalità dei comportamenti a danno del paziente, come evidenziato dalle carte allegate alla presente". Il primario aveva convocato una riunione, "certe ammissioni imbarazzarate" finirono a verbale, che fu però contestato dal sindacato degli infermieri, il Nursind, secondo il quale "le cose dette non erano proprio quelle messe a verbale", scrive Stella, e quindi il primario da accusatore diventa diventa accusato. Nel provvedimento disciplinare contro un infermiere, la gara viene definita uno "uno sviamento dall’attività istituzionale e un uso improprio del telefono cellulare personale, che in costanza di servizio dovrebbe essere utilizzato solo per le emergenze e non per attività di svago, come lo scambio in una chat privata di messaggi e di immagini dal contenuto futile, di dubbio gusto e lesivo della dignità dei pazienti". 

Fonte: Corriere della Sera →
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