Tetraplegico in stato vegetativo dal 2008, l'ospedale ha deciso: "Staccare la spina"

Vincent Lambert, tetraplegico di 42 anni, era un infermiere psichiatrico. Undici anni fa, nel 2008, rimase coinvolto in un grave incidente automobilistico. Da allora è in stato vegetativo cronico, con danni cerebrali "irreversibili". La sua storia ha innescato un dibattito sul fine vita in Francia. I medici dell'ospedale Sébastopol di Reims hanno avviato la procedura per lo stop delle cure. Nonostante i nuovi ricorsi giudiziari presentati dagli anziani genitori, ferventi cattolici, i medici hanno di fatto applicato la decisione del Consiglio di Stato di interrompere ogni forma di alimentazione ed idratazione.

Sono favorevoli la moglie di Lambert, suo nipote e sei fratelli, che hanno accettato la decisione dei medici. I genitori no: e domenica hanno preso parte a un piccolo corteo con circa 200 persone davanti all'ospedale, chiedendo che Vincent Lambert venga tenuto in vita: "Lo stanno uccidendo: si tratta di un’eutanasia camuffata", ha detto la madre, che oggi ha ribadito "Lo stanno uccidendo senza averci detto nulla, sono dei mostri", riferendo di avere ricevuto la notizia via mail . Per lei invece il figlio ha reazioni incoraggianti, "gira la testa, ho così tanti video, ma nessuno vuole vederli".

Da sei anni i medici che seguono il caso parlano di una "ostinazione irragionevole", che secondo la legge francese giustifica il fatto che ora si possa staccare la spina. Tutti i ricorsi dei genitori, anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo, sono stati respinti. In Francia la legge non prevede l'eutanasia, ma in alcuni casi i medici hanno la facoltà di decidere se fermare le cure a un paziente. Un tema delicato, su cui con discutibile sensibilità si sono fiondati i partiti in campagna elettorale per le elezioni europee del 26 maggio.