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Venerdì, 29 Marzo 2024

Schiaffi, urla e maltrattamenti sui bimbi: scuola sotto sequestro

La struttura privata a Pordenone è stata posta sotto sequestro. Due le maestre denunciate 

Urla, schiaffi e altre violenze. Era quello che erano costretti a subire i bambini che frequentavano una scuola materna privata in provincia di Pordenone. I carabinieri hanno denunciato  per maltrattamenti due insegnanti (B.A., 46 anni, e G.N. di 20), per le quali è stato imposto il divieto di esercitare la professione presso qualsiasi ente pubblico e privato. Le due sono accusate di aver agito in concorso con altre due maestre ed un’inserviente, anche queste denunciate per lo stesso reato. 

Struttura sequestrata

Come riporta anche il Gazzettino, nel corso delle indagini sono state documentate una serie di violenze fisiche e intimidazioni operate ai danni di bambini ospiti della struttura, oltre 20 di età da 6 mesi a 5 anni. La struttura è stata sequestrata. Le indagini sono state avviate dai carabinieri lo scorso novembre dopo avere avuto notizia dei metodi educativi a dir poco sconcertanti adottati dalle maestre. Molti gli episodi riscontrati a carico di entrambe le insegnanti. 

Immagini terribili

Le immagini parlano chiaro: sono state riprese entrambe, all’interno della sala mensa dove erano radunati i piccoli (più di una ventina di bambini seduti ai tavolinetti ed alcuni infilati nei seggiolini), a sfogarsi contro i bambini urlando e gridando per un nonnulla, imponendo loro il silenzio assoluto, o alterandosi solo perché una bimba giocava con il biberon dell’acqua sul tavolino, un altro bimbo faceva cadere un bicchiere a terra, una bimba spostava una sedia o qualcuno osava ridere.

I maltrattamenti

Si avvicinavano al malcapitato di turno colpendolo con schiaffi alla tempia, sberle sulla nuca e talvolta facendo sbattere il volto del piccolo sul tavolino. E ancora schiaffi sulla guancia, soffocando qualsiasi lamento urlando a pochi centimetri dal visino, oppure strattonando per il braccio e letteralmente trascinando con la forza chi osava disturbare il silenzio, conducendolo tra i pianti nella adiacente cucina per punizione, costringendolo a rimanere seduto a terra oppure assistendo alla punizione inflitta ad altro bambino, trascinato e chiuso all’esterno dell’asilo, nonostante il freddo invernale.

Fonte: Il Gazzettino →
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