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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

L'app Immuni in funzione a maggio: "Alert dopo contatto per più di 15 minuti con persona positiva"

Il commissario per l'emergenza Arcuri: "Si avvarrà di tecnologia bluetooth, non c'è nessuna controindicazione"

Perché nel suo solenne discorso alla nazione di due giorni fa, il premier Conte non ha fatto alcun accenno all'app Immuni per tracciare i contatti? A chiarire la vicenda, in una conferenza stampa, è stato il commissario all’emergenza Domenico Arcuri. "Il premier - ha dichiarato Arcuri intervenendo alla Protezione Civile  - ha dato una molteplicità di informazioni ai cittadini come il momento richiedeva, non ha fatto cenno alla app di contact tracing, ma non significa che il lavoro non proceda". Nessun giallo dunque, nessuna volontà da parte dell'esecutivo di tornare sui propri passi e rinunciare al tracciamento. 

Arcuri: "L'app Immuni sarà operativa a maggio"

"Stasera - ha aggiunto Arcuri - abbiamo una riunione di coordinamento. La app si avvarrà di tecnologia bluetooth e non c'è nessuna controindicazione. A maggio con le prime funzionalità, cioè il contact tracing, sarà in funzione, in tempi ravvicinati saranno attive anche le funzionalità più vicine al diario clinico". 

"L'App farà scattare l'alert quando ad esempio il signor Rossi avrà avuto un contatto stretto per più di 15 minuti con una persona positiva" ha spiegato il commissario per l'emergenza parlando del sistema di tracciamento. 

Il server sarà italiano

L’applicazione non è ancora disponibile sugli store on line, ma stando a quanto anticipato da Arcuri ormai è questione di giorni. "Noi abbiamo lavorato per perseguire un obiettivo giusto, il server della App è pubblico e italiano, al momento dello sviluppo, e lo faremo prima di introdurla sul mercato, si potrà decidere se lasciare i dati sul telefonino e-o sul server, la modalità non cambia e anche se i dati fossero sul server pubblico comunque sarebbero criptati".

L'alert arriverà alla persone e non al servizio sanitario

"Inoltre - ha aggiunto Arcuri - al momento l'alert arriverà alla persona e non al Servizio Sanitario nazionale, sarà quindi l'utente a diventare protagonista del percorso sanitario".

"Ovviamente se la relazione tra la tempestività che il contact tracing garantisce e il fatto che tu ti sottoponga tempestivamente a un tampone salta noi non abbiamo raggiunto l'obiettivo, quindi sarà anche necessario che in un tempo molto ravvicinato ci si possa sottoporre al tampone", ha aggiunto Arcuri.

"Gli scienziati ci dicono che il tempo minimo certo per essere a rischio di contagio sia 15 minuti - ha precisato ancora Arcuri - La App sarà collegata ai tamponi, noi ne abbiamo distribuiti 2,5 mln fino a ieri, ne abbiamo eseguiti 1,7 mln, debbo immaginare che le regioni abbiano in magazzino almeno 800mila tamponi, continueremo con una massiccia distribuzione per essere certi che ce ne sia sempre una quantità sufficiente".

L'uso dell'app sarà volontario

Il 21 aprile scorso Arcuri aveva dichiarato che l'unica alternativa al tracciamento dei contatti era il confinamento sine die nelle nostre case. E Immuni potrebbe fornire un aiuto non indifferente a questo scopo, sebbene l'efficacia del contact tracing sia ancora da valutare. "In fondo - aveva spiegato il commissario per l'emergenza - in tutto il mondo alleggerire le misure di contenimento significa essere in condizione di mappare i contatti delle persone che hanno recuperato una qualche forma di mobilità. L’alternativa alla mappatura dei contatti è semplice: le misure di contenimento non possono essere alleggerite, e noi dovremmo continuare a sopportare i sacrifici che abbiamo sopportato in queste settimane, privandoci di quote importanti della nostra libertà".

Nella stessa occasione il commissario per l'emergenza aveva aggiunto che "l'utilizzo dell' app resterà volontario" e non ci sarà alcuna limitazione per chi non la scarica. "Noi cerchermo con ogni forza e in ogni forma di spiegare agli italiani che il suo utilizzo è innanzitutto un sinonimo di generosità verso se stessi e verso gli altri, se volete è anche un sinonimo di comunità perché ci aiuta a fronteggiare meglio le emergenza". Resta il fatto che almeno finora i rappresentati del governo non hanno sponsorizzato molto l'app per il contact tracing, che per essere efficace dovrà essere scaricata almeno dal 60% degli italiani.

Come funzionerà l’appliczione

L’app dovrebbe essere composta da due distinte sezioni e funzioni. La prima è un sistema di tracciamento dei contatti che permetterà - con l'ausilio della tecnologia bluetooth - di rilevare la vicinanza tra due smartphone e ripercorrere a ritroso tutti gli incontri di una persona risultata positiva al Covid-19, così da poter rintracciare e isolare i potenziali contagiati.

Nell'app ci sarà inoltre una sorta di diario clinico con tutte le informazioni più rilevanti del singolo utente (sesso, età, malattie pregresse, assunzione di farmaci) che dovrebbe essere aggiornato tutti i giorni con eventuali sintomi e cambiamenti sullo stato di salute.

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