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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute

Coronavirus, radiografia al torace svela gli asintomatici: lo studio

E' la scoperta di un team di ricercatori dell'Università Statale di Milano, che hanno svolto un'indagine su pazienti di Codogno

Gli asintomatici, un'emergenza nell'emergenza. Pochi sintomi o addirittura nessuno, ma altissima probabilità di contagio: è questo uno dei più grandi scogli nella gestione dell'epidemia coronavirus. La scoperta di un team di ricercatori dell'Irccs Galeazzi e dell'università di Milano - autori di un'indagine su pazienti di Codogno - potrebbe però rappresentare quasi una svolta. A svelare la presenza del Covid-19 è la radiografia del torace. La malattia si è fatta strada nei polmoni ed è visibile, bianco su nero, nelle lastre. Per la precisione, in 100 su 170 eseguite in una sola settimana.

Il lavoro dell'Istituto ortopedico è pubblicato sulla rivista 'Radiology' ed è stato condotto in collaborazione anche con gli atenei di Pavia e Palermo e con il centro Medical Radiologico di Codogno e la Radiologia della Casa di Cura San Camillo di Cremona. I ricercatori documentano in maniera dettagliata la compromissione polmonare in persone all'apparenza non intensamente colpite da Covid-19, in quanto asintomatiche o poco sintomatiche.

Il 23 febbraio, ricordano gli autori dell'indagine - come riporta l'Adnkronos - dopo la scoperta del paziente 1 avvenuta all'ospedale di Codogno in data 20 febbraio, è stata imposta alla popolazione della stessa cittadina e di 10 comuni limitrofi una quarantena di 14 giorni. Al termine del periodo, un centro radiologico codognese ha ricevuto "un'alta e anomala richiesta di radiografie al torace da parte della popolazione. Alcuni pazienti, ricostruiscono gli esperti, sono stati inviati dai medici di base, altri invece si sono presentati spontaneamente per sottoporsi a un controllo, preoccupati dall'evolversi della malattia". Tutti i pazienti provenivano da un ambiente ad alto contagio e ad elevato rischio di trasmissione del virus.

"Il lavoro dei ricercatori del Galeazzi e dei colleghi delle università e delle radiologie - spiega Luca Maria Sconfienza, responsabile dell'Unità di Radiologia diagnostica e interventistica al Galeazzi e professore all'università Statale di Milano, tra gli autori del paper - si è focalizzato sull'analisi retrospettiva delle radiografie al torace eseguite post-quarantena. I pazienti che richiedevano la Rx non riferivano particolari malesseri oppure solo sintomi piuttosto vaghi, come febbricola (sotto 37,5°C) e avvisaglie parainfluenzali, ma nessuno manifestava chiari sintomi da Covid".

In una sola settimana è stato riscontrato come 100 radiografie al torace su 170 - circa il 60% - presentavano immagini riconducibili a una polmonite interstiziale bilaterale, quindi altamente sospette e riferibili alla polmonite correlata a Covid-19. Il coinvolgimento era bilaterale in tutti i casi: simmetrico nel 54% dei pazienti, mentre le anomalie dei raggi X al torace erano maggiori su un lato del torace nel 46% dei casi.

"Le radiografie del torace ci hanno pertanto fornito informazioni sul coinvolgimento polmonare in questi pazienti, provenienti da un focolaio" di Sars-CoV-2 "ad alta prevalenza. Questi risultati - conclude Sconfienza - supportano i dati che stanno emergendo in merito alla trasmissione della patologia in soggetti asintomatici o poco sintomatici, che quindi possono risultare positivi al virus e pertanto contagiosi anche in assenza di sintomi e anche dopo due settimane di quarantena".

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