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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scienze Italia

Boom di allergie: pollini in aumento a causa dei cambiamenti climatici

Il cambiamento climatico ha fatto allungare di circa 10 giorni la durata media della stagione di fioritura dei pollini e fatto aumentare del 46% la quantità di pollini presenti nell'aria rispetto agli anni '90

Gli allergici di primavera se ne sono già accorti, i cambiamenti climatici hanno fatto aumentare del 46% la quantità di pollini presenti nell'aria rispetto agli anni '90. Sono alcuni dei dati discussi in occasione del congresso della Società italiana di allergia e immunologia pediatrica che si è aperto a Firenze. Secondo gli esperti, numerose evidenze dimostrano che il riscaldamento dell'atmosfera facilita pollinazioni precoci e prolungate e di conseguenza il notevole incremento di alcune specie di piante allergeniche in aree geografiche in cui prima non esistevano.

L'ambrosia, ad esempio, ha fatto la sua comparsa anche nel Nord Italia, le spore fungine hanno una sempre maggiore e più protratta presenza in atmosfera.

"Il cambiamento climatico ha fatto allungare di circa 10 giorni la durata media della stagione di fioritura dei pollini", ha spiegato Salvatore Tripodi, direttore UOC Pediatria e Allergologia Pediatrica, Ospedale Sandro Pertini di Roma, e coordinatore della commissione Siaip. "Rispetto a 40 anni fa - aggiunge - l'inizio della pollinazione per molte specie polliniche come la betulla, le graminacee, la parietaria è anticipata di circa un mese".

Non bisogna poi dimenticare gli effetti degli inquinanti ambientali, in particolare delle polveri sottili e ultrafini, che possono favorire un incremento dei sintomi a carico dell'apparato respiratorio sia di tipo acuto che cronico. "E' stato infatti documentato - ha proseguito Tripodi - che per ogni 50 ppb in piu' di ozono e ogni 5 mcg/m3 in piu' di polveri sottili da traffico urbano, i sintomi asmatici e il consumo di farmaci antiasmatici aumentano dal 10 per cento al 30 per cento. Inoltre livelli di ozono oltre 10 ppb e/o delle polveri sottili (PM 2.5) oltre 10 mcg/m3 portano ad un aumento, di circa il 20 per cento, degli individui con allergia respiratoria".

Non solo. In Italia circa un terzo dei bambini sotto i 14 anni soffre di allergie. In particolare il 10 per cento soffre di asma bronchiale che, nell'80 per cento dei casi e' associata e scatenata da allergie, il 18-20 per cento soffre di rinite allergica, circa il 10 per cento di dermatite atopica.

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