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Giovedì, 18 Aprile 2024
SALUTE

Andare in bicicletta migliora la vista? Ecco il nuovo studio

Secondo una ricerca l'attività fisica avrebbe legati diretti con la plasticità del cervello, in particolare quella legata alla visione

Andare in bicicletta migliora la vista. Sembra una battuta eppure uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology pare dica proprio questo.

Come descritto su GalileoNet.it, è noto che l'esercizio fisico faccia bene alla salute, aiutando a contrastare l'invecchiamento. Non si sapeva però in che modo agisse sul cervello e in particolare come influenzasse la cosiddetta "plasticità cerebrale", quel fenomeno di adattamento che il cervello opera in base all'ambiente.

Per questo motivo, due scienziati che lavorano a Pisa, rispettivamente al Consiglio Nazionale delle Ricerche e all'Università di Pisa, hanno approfondito il sistema visivo e in particolare la rivalità binoculare, il fenomeno per cui il cervello privilegia la vista di un occhio rispetto all'altro per evitare di "andare in confusione". "Se vengono inviati stimoli contrastanti ai due occhi di un soggetto - ha spiegato Alessandro Sale, autore dello studio, -  egli riporterà una continua alternanza delle due immagini, che verranno percepite per una durata temporale che è funzione della forza dell’occhio a cui lo stimolo è presentato”.

Infatti si può misurare la plasticità della corteccia visiva dalla durata della percezione del segnale. Ad esempio chiudendo per due ore l’occhio dominante, lo stimolo proiettato all’occhio che era stato chiuso sarà percepito per tempi più lunghi, segno che chiudere un occhio potenzia, invece che indebolire, la forza attribuita ai segnali inviati.

Nel nuovo studio si è cercato di applicare questa informazione all'attività motoria. Testare gli effetti di due ore di bendaggio su 20 soggetti adulti che stavano seduti o che pedalavano su una cyclette, si sono ottenuti risultati sorprendenti. “Quando i soggetti - ha spiegato Claudia Lunghi, l'altra autrice della ricerca, - svolgevano attività motoria gli effetti del bendaggio monoculare sono apparsi molto più marcati, con un notevole potenziamento della risposta agli stimoli presentati all’occhio che era stato chiuso rispetto all’analoga risposta osservata quando erano stati a riposo”.

Come mai questa ricerca è interessante? Perché potrebbe aiutarci a trattare una tipica patologia finora incurabile: l'occhio pigro. L’esercizio fisico volontario potrebbe quindi diventare un ottimo mezzo per stimolare la plasticità visiva.

Si sta ovviamente ancora parlando di ipotesi, dal momento che non sono totalmente chiari i meccanismi alla base. Dal momento che la chiusura temporanea di un occhio riduce il livello di un neurotrasmettitore nella corteccia visiva, potrebbe voler dire che l'attività motoria sia responsabile dell'ulteriormente diminuzione di questa molecola, con conseguente incremento della plasticità.

In conclusione, l'attività motoria potrebbe essere non solo un'abitudine salutare come si pensava finora, ma un aiuto reale contro l'invecchiamento del cervello.

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