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Martedì, 23 Aprile 2024
Scienze

Dieta vegana, se adottata in gravidanza può creare danni al nascituro

"Non solo anemie, ma alterazioni dello sviluppo neurologico del bambino". Occorre integrare una dieta vegana con vitamina B12, ferro, vitamina D e calcio. I consigli degli esperti

"La dieta vegana è sconsigliabile in età pediatrica, in quanto priva di vitamina B12, carente di ferro, vitamina D e calcio". Sono gli esperti dell'Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione clinica ad intervenire nel merito del caso del bambino di circa due anni, figlio di vegani, ricoverato a Nuoro per denutrizione. "L'adozione di particolari regimi dietetici - rammentano - può provocare gravi carenze nutrizionali anche nell'adulto e soprattutto nei bambini, che nella fase di crescita hanno esigenze particolari e che devono essere tenuti sotto controllo da personale esperto e competente.

"La carenza di tali nutrienti può determinare alterazioni dello sviluppo neurologico del bambino, oltre che gravi anemie. Se i genitori intendono seguire questo tipo di dieta, occorre informarli del fatto che la dieta vegana deve assolutamente essere integrata con tutti questi nutrienti, già dalla gravidanza, ed è necessario essere monitorati dal punto di vista medico sugli aspetti più critici".

"Il numero delle persone che abbracciano stili alimentari alternativi, e quindi che escludono alcune categorie di alimenti, come quello vegano, sono in aumento- dichiara Giuseppe Malfi, presidente ADI- vi sono, come in questa circostanza, casi di intere famiglie che decidono di seguire modelli alimentari particolari che possono, soprattutto se non adeguatamente informate sui rischi e sulle necessità di integrazione, non soddisfare i fabbisogni nutrizionali dei singoli. Per questo è importante, da parte del personale medico e sanitario che tiene in cura tali soggetti, vigilare e attivare un monitoraggio costante del loro stato di salute".

Quali rischi per donne vegane in gravidanza

"È importante che le donne vegane in gravidanza vengano messe a conoscenza dei rischi che corrono per la propria salute e per quella del feto- aggiunge Malfi- rischi che permangono anche nelle fasi successive di allattamento e svezzamento del bambino. Il pediatra di famiglia svolge un ruolo fondamentale nell'individuare gli individui a rischio, monitorarli secondo le linee guida già emanate dalle Società Scientifiche Internazionali e rivolgersi, laddove ritenuto necessario, agli specialisti".

Bimbo di 2 anni figlio di genitori vegani ricoverato per denutrizione

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