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Giovedì, 25 Aprile 2024
SALUTE

I forni a microonde fanno male? Ecco la verità

Si parla tanto dei possibili effetti sulla salute di uno degli elettrodomestici più usati in cucina. Vediamo cosa dice la scienza

Avrete sicuramente tutti sentito parlare dei danni provocati dai forni a microonde. Ma come stanno le cose? Dobbiamo davvero preoccuparci? Un'analisi dell'AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul cancro) ha cercato di fare chiarezza sui principali dubbi e miti.

Intanto, come funziona un forno a microonde? Praticamente il cibo viene scaldato grazie a una radiazione a "radiofrequenza", ovvero con bassa quantità di energia. In pratica il cibo viene scaldato grazie all'interazione delle particelle di acqua e grassi contenuti negli alimenti con i campi elettromagnetici formati nell'apparecchio. I "tradizionali" fornelli, invece, scaldano per irraggiamento o conduzione dall'esterno verso l'interno.

Cosa cambia? Ad esempio scaldando con il micronde facilmente si scalda prima l'interno, meno secco e più ricco di acqua e grassi. Per questo motivo, uno dei principali pericoli è quello di ...scottarsi!

Se parliamo di altri rischi, iniziamo a dire che si tratta di un metodo di cottura non particolarmente nuovo, dal momento che il primo modello industriale venne commercializzato già nel 1947. Questo significa che, nonostante la sua immissione in commercio sia arrivata dopo solo 15 mesi dal brevetto, sono ormai decenni che si studiano i suoi possibili effetti. E i dati disponibili dimostrano che non ci sono particolari rischi. Vediamoli più nel dettaglio.

Per capirli dobbiamo fare una precisazione importante: la radiazione è una propagazione di energia assolutamente naturale (anche la luce solare) che non va confusa con la radioattività in grado di provocare tumori e mutazioni genetiche: solo le radiazioni cosiddette "ionizzanti" riescono a interagire con il DNA, mentre i cibi scaldati al microonde non sono radioattivi perché l'energia delle radiazioni del microonde è troppo bassa e non ionizzante.

Questo significa che il microonde riesce a far vibrare gli atomi delle molecole, ma non a indurre mutazioni nel DNA, ovvero che non aumenta in nessun modo il rischio di cancro.

Perché allora si temono effetti dannosi? In parte questo è dovuto alla confusione sul termine radiazione, in parte è perché effettivamente un rischio riguarda la minor efficacia, rispetto alla normale cottura, nell'eliminare batteri e tossine, soprattutto quando il cibo non è conservato bene. Il problema principale, però, non è la cottura al microonde, quanto la cattiva conservazione dei cibi. Così come è vero che durante la cottura si formino dei composti cancerogeni: va precisato, però, che friggere in olio o in forno ne produce molti di più.

Perché allora si schermano i microonde? Perché le radiazioni a radiofrequenza sono facilmente assorbite dai tessuti umani, visto che contengono molta acqua, col rischio di ustioni e scottature. Per questo motivo, ormai da decenni, si usano schermature sempre più efficaci, che non comportano alcun problema.

In conclusione, i forni a microonde non sono pericolosi per la salute, né associati a un maggior rischio di cancro anche perché sempre molto ben schermati. I rischi, semmai, riguardano la possibilità di ustionarsi, ad esempio ingerendo un cibo particolarmente caldo all'interno, o di avere intossicazioni dovute al fatto che il breve tempo di cottura a microonde non elimina a sufficienza la carica batterica di cibi malconservati.

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