Giubbotti per bambini con sostanze tossiche: ecco tutta la verità
Sostanze tossiche oltre i limiti in alcuni capi di pelliccia. Questi i risultati di un'inchiesta. Ma il documento non è troppo chiaro
La LAV (Lega AntiVivisezione) ha pubblicato un'inchiesta per segnalare la presenza di agenti tossici in alcuni capi di pelliccia. Nell'analisi (per approfondimenti potete consultare Italia Unita Per La Scienza) si dice che i contaminanti superano le dosi consentite dalla legge e andrebbero ritirati. I composti sono: cromo esavalente (molto irritante), formaldeide (irritante ad alte dosi), nolifenolo etossilato (dannoso soprattutto per l'ambiente) e cromo trivalente (dati sulla tossicità incerti).
In generale dei risultati che dovrebbero mettere in allarme. C'è però da chiedersi se l'analisi fatta possa considerarsi attendibile. Non sono infatti specificati i dati chi ha svolto il lavoro e quale laboratorio di analisi ha effettuato le analisi. Non ci sono dati né sul protocollo degli esperimenti, né su quale metodo è stato utilizzato per analizzare i 4 composti citati. Infine, ma non meno importante, sono stati analizzati solo tre cappotti in totale: troppo poco per fare una generalizzazione su tutti i cappotti (soprattutto se l'intezione è quella di bloccarne la commercializzazione in maniera preventiva).
In altre parole il documento è molto vago, ben poco scientifico e pare pubblicato soprattutto per suscitare reazioni e polemiche, più che per spiegare veramente se e quali rischi si corrono indossando quei cappotti.
Perché, va sempre ricordato, i dati hanno sì un valore, ma è la loro interpretazione a determinare quanto questi dati sono importanti e significativi.
