L'ultima udienza sul caso Stamina si è svolta a porte chiuse, ma le indiscrezioni sembrano chiare. Secondo il procuratore di Torino Raffaele Guariniello i legali di Davide Vannoni - ideatore della "truffa medica" di Stamina e della "socia" Erika Molino hanno chiesto il patteggiamento. In altre parole un'ammissione di colpa dei reati per i quali sono indagati. Perché la notizia fa scalpore?

Per capirlo potete riguardare il video che abbiamo pubblicato qualche tempo fa dove si spiegavano passo per passo i principali avvenimenti: dalle promesse (mai mantenute) di guarigione a malati alle prime infusioni di cellule staminali in veri centri per trapianti, dalle manifestazioni di malati per l'accesso al metodo Stamina al parere degli scienziati di tutto il mondo che bollano la terapia come inconsistente, inefficace e potenzialmente pericolosa. In tutto questo divampare di polemiche, Davide Vannoni si è sempre proclamato innocente e altruista, definendosi perfino luminare ostacolato dalla scienza ufficiale. Ma la comunità scientifica non ha mai avuto dubbi: senza dati e senza competenza il metodo non ha alcun fondamento scientifico e qualche settimana fa l'ultima conferma: l'unico vero studio scientifico che parlava del metodo è stato ritirato.

Una brutta storia che ha rischiato di mettere a rischio il Sistema Sanitario Nazionale e convincere famiglie disperate a seguire una terapia mai validata da nessuno. Ora, dopo ormai quasi due anni di caos mediatico, questa è la prima volta che i proponenti del metodo Stamina si mostrano possibilisti sul fatto di aver sbagliato, Come spiegato su IlSole24Ore infatti, richiedere il patteggiamento sarebbe come ammettere agli ammalati di aver somministrato loro farmaci inutili e pericolosi. Una notizia bomba, dopo mesi di dichiarazioni e polemiche che vedevano Vannoni difendersi dagli attacchi di tutta la comunità scientifica.

La decisione dei legali di Vannoni non è stata ancora presa (prossima udienza il 27 Gennaio), ma può davvero essere un punto di svolta di tutta la vicenda. E forse ci si avvicina alla fine.