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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ogm, business mondiale: la mappa del successo

Tra le discussioni sugli ogm, l'Isaaa, agenzia internazionale che si occupa di agricoltura "biotech", ha pubblicato i dati su produttori nel mondo

180 milioni di ettari in tutto il mondo. Questi i dati del nuovo rapporto 2015 dell’ISAAA su quanto OGM è stato seminato nel mondo nel 2014. Un'estensione che fa impallidire: circa quindici volte la superficie agraria italiana. E i numeri sono in aumento costante, per il 19esimo anno consecutivo.

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Guardando la mappa si può notare come tutti i paesi emergenti,a differenza di molti Stati europei, abbiano almeno in parte utilizzato questa tecnologia, seppur in modi e forme diverse. Come si spiega su PrometeusMagazine stanno arrivando sul mercato nuovi caratteri interessanti: le colture OGM resistenti alla siccità sono passate dai 50.000 ettari del 2013 ai 300.000 del 2014.

O ancora la patata in grado di produrre basse quantità del composto tossico acrilamide e l'erba medica con poca lignina.

Tra i paesi che si sono affacciati per la prima volta alla coltivazione degli OGM c'è il Bangladesh che in meno di 100 giorni ha approvato una melanzana resistente agli insetti. Segno che negli altri continenti sono tanti i paesi che si stanno aprendo a questa tecnologia. Per fare un confronto, in Europa l'approvazione di una patata OGM per la produzione di carta ha richiesto ben 14 anni, per veti e questioni burocratiche, fino alla definitiva bocciatura.

E che ne pensano gli agricoltori? La maggioranza di chi li prova torna a riutilizzarli. Il motivo? Funzionano: meno necessità di usare pesticidi, più resa e più reddito per chi li usa, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Un dato chiaro che, almeno in Europa, dovrà scontrarsi con la nuova normativa che potrebbe bloccare qualsiasi volontà di aziende e singoli cittadini.

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