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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scienze

Incredibile ma vero: vivere senza cervelletto si può

Ha 24 anni la ragazza che ha scoperto di non avere completamente il cervelletto, una parte fondamentale del sistema nervoso centrale. Ora la domanda è: vivere senza si può, ma com'è possibile? Difficile scoprirlo. Ecco perché

Sembra improbabile, impossibile, come quei film di fantascienza volutamente irreali. E invece, grazie ad alcuni esami clinici, una ragazza di 24 anni ha scoperto quasi per caso di aver vissuto dalla nascita senza cervelletto, un intero pezzo del cervello. Questo quello che è avvenuto in un ospedale dello Shandong, la provincia sulla costa orientale della Cina. La notizia è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista New Scientist e ha incuriosito i ricercatori, perché la ragazza ha potuto vivere quasi normalmente, dimostrando quanto il cervello umano possa adattarsi anche in presenza di carenze molto estese.

Ma com’è stato scoperto? La donna aveva spesso capogiri e nausee ricorrenti, qualche volta anche dei problemi a camminare senza sbandare. Per questo si era presentata ai medici della clinica con la madre, che ha spiegato come da piccola la figlia avesse iniziato molto tardi a camminare, intorno ai sette anni, e che solo a sei anni aveva iniziato a parlare articolando in modo comprensibile le parole.

Una situazione non grave, ma che ha fatto pensare a qualche problema neurologico. I medici hanno così eseguito degli accertamenti per verificare eventuali danni. Con una semplice tac la scoperta: nella scatola cranica mancava completamente il cervelletto. Il vuoto, sùbito sotto al cervello, era invece riempito dal liquido cerebrospinale, quel fluido corporeo che serve a proteggere il sistema nervoso centrale.

Il cervelletto è normalmente una zona molto più densa rispetto al resto della massa cerebrale e si stima che, nonostante sia decisamente più piccolo del cervello, contenga circa la metà dei neuroni. Questa parte del sistema nervoso centrale è legata all’equilibrio e all’apprendimento e controlla molti movimenti volontari. 
Quello che stupisce è che la ragazza sia riuscita a condurre una vita sostanzialmente normale, se si escludono le piccole difficoltà motorie e qualche disturbo minore. Una condizione molto meno grave di quella che i medici si aspetterebbe dalla mancanza di una parte così estesa. Anche solo dei danni al cervelletto, infatti, causano diverse patologie come l’epilessia e rendono la vita molto più breve e difficoltosa.

Non si tratta, comunque, dell’unico caso. Altre sono le persone che hanno vissuto senza cervelletto, anche se quasi mai è possibile fare studi approfonditi perché in genere si scopre la sua assenza solo eseguendo delle autopsie dopo la morte. 

La scoperta è sicuramente interessante perché potrebbe permettere ai ricercatori di capire le funzioni del cervelletto. In particolare si cercherà in futuro di spiegare come il sistema nervoso centrale è in grado di adattarsi alla mancanza di alcune strutture, al punto da rendere possibile una vita quasi senza problemi, nonostante la totale assenza di una di queste parti.

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