Vivere di aria: la follia e i rischi dell'alimentazione pranica
Niente cibo, né acqua secondo il respirianesimo. Ma non c'è alcuna prova che sia compatibile con la vita
C'è chi ne ha parlato quasi come una moda, uno stile di vita, un modo di utilizzare energie in modo efficace senza doversi sfamare. La realtà è che un tipo di alimentazione del genere non è semplicemente possibile. Non si sta parlando della draatica riduzione di cibo, comunque sconsigliatissima per la salute, ma un vero e proprio stop a cibi solidi e liquidi. Una delle personalità che in Italia rappresenta questo singolare movimento, Nicolas Pilartz, ha addirittura detto di aver studiato ed essersi accorto che tanti prima di lui avevano sperimentato con successo questo tipo di alimentazione. La chiave sarebbe il fattore psicologico che normalmente ci fa avere paura della morte e al contempo l'assunzione dell'energia del cosmo che rafforzerebbe l'organismo.
Tutto sembra molto affascinante, anche perché esiste addirittura un protocollo per avvicinarsi a questa strana pratica, ma come detto non ha alcuna base scientifica: la privazione di acqua e cibo è semplicemente incompatibile con la vita.
Qualcuno potrebbe non accettare un giudizio così definitivo e allora, nonostante l'assurdità dell'alimentazione pranica, c'è chi ha cercato di fare delle analisi scientifiche a coloro che sostenevano di vivere di energia, senza cibo e acqua. Come era facile prevedere, nessuno dei "guru" ha accettato di sottoporsi alle verifiche e quei pochi hanno avuto un immediato declino fisico e il rischio di morte.
In altre parole, non esiste alcuna scorciatoia per evitare completamente di mangiare e bere, tanto che gli stessi "respiriani" ammettono delle eccezioni purché con l'introduzione di cibo solo per "socialità": una regola del genere ovviamente è però così vaga che la frequenza dei pasti può essere stabilità in modo del tutto arbitrario.
In conclusione, l'alimentazione pranica non ha alcun fondamento scientifico e non è semplicemente pericolosa, ma è incompatibile con la vita; tutti coloro che dichiaravano di praticarla non hanno voluto o potuto mostrare le prove.
