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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Allarme tempesta magnetica: dal Sole cannonate di super particelle

Il Sole aveva fatto parlare di sé perché si era presentato "senza macchie" ma sulla superficie ora è apparso un gigantesco buco coronale da cui si è sprigionato un flusso di particelle diretto verso la Terra: previste spettacolari aurore boreali oltre ad una tempesta magnetica classificata come G2

Il Sole torna protagonista interrompendo un lungo periodo di relativa tranquillità con un gigantesco buco coronale. Si tratta di un’apertura del campo magnetico che permette ai gas di fuoriuscire liberandosi nello spazio. Il fenomeno è stato osservato, nelle ore scorse dalla sonda Solar Dynamic Observatory della NASA, lanciata con lo scopo di osservare l’attività della stella. E’ di settantamila chilometri quadrati l’estensione approssimativa del buco coronale che si sviluppa dal centro fino alla parte inferiore del Sole e si compone di due aree principali più grandi della Terra.


Fonte: Solar Dynamics Observatory

Il flusso di particelle che si è sprigionato, verso l’area interna del Sistema Solare ed in particolare verso la Terra, porterà a spettacolari aurore boreali oltre ad una tempesta magnetica classificata come G2, ovvero livello moderato. Insomma poco o nulla di cui preoccuparsi per le strumentazioni terrestri mentre i popoli del nord Europa si apprestano alle suggestive "luci del nord".

Le macchie solari

Negli ultimi giorni il Sole aveva fatto parlare di sè perché si era presentato agli occhi degli astronomi ‘senza macchie’: un segnale di come si stia avvicinando il periodo di minima attività solare, che secondo gli esperti dovrebbe arrivare tra il 2019 e il 2020. Le macchie, zone in cui la temperatura è più bassa rispetto alle parti che la circondano e che per questo appaiono nere, sono il prodotto di fenomeni che avvengono al di sotto della superficie solare e sono in costante evoluzione, compaiono e scompaiono in maniera ciclica. La presenza di questi 'nei' segue infatti un ciclo della durata di circa 11 anni e dopo un periodo ricco di macchie, con un picco registrato all'incirca nel 2014, il Sole è entrato in una fase di attività minima che dovrebbe culminare tra il 2019 e il 2020.

L'atmosfera del Sole è infatti irrequieta come quella terrestre: al suo interno sono riconoscibili delle enormi 'onde' che si propagano in maniera simile a quelle che condizionano il meteo sul nostro Pianeta. La scoperta è pubblicata su Nature Astronomy dal Centro statunitese per gli studi atmosferici (Ncar) con il supporto della Nasa, e in futuro potrà aiutare a prevedere la formazione di macchie ed eruzioni solari, così come le tempeste magnetiche che spesso colpiscono la Terra.

 Il 'cattivo tempo' nello spazio può infatti interferire con i satelliti, i sistemi di comunicazione e navigazione, così come può causare balckout elettrici, determinando importanti costi socio-economici che si stimano pari a circa 10 miliardi di dollari all'anno.

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