Tiziana, la ricercatrice guarita dal cancro che ora studia come combatterlo
"Volevo dedicarmi a qualcosa che fosse utile ai pazienti e così ho scelto di studiare i tumori", racconta al Corriere della Sera
Tiziana Triulzi ha 37 anni, di professione è biotecnologa presso l'istituto tumori di Milano. Quando era ancora all'università ha avuto un tumore alla tiroide.
"Allora non sapevo nulla della malattia e ho vissuto questa esperienza in modo distaccato: ero troppo presa a giocare a pallavolo, la mia grande passione, e a studiare", racconta Tiziana al Corriere della Sera. La malattia non ha condizionato il suo lavoro nel campo della ricerca, ma lo ha supportato e rafforzato ancora di più. Dopo la laurea, Triulzi si è spostata ad Hannover, in Germania, grazie a una borsa di studio. Dopo un anno è tornata in Italia. Allora si occupava di ricerca di base, poi la decisione di cambiare rotta: "Volevo studiare qualcosa che potesse essere utile per i pazienti e ho scelto di studiare il cancro".
Tiziana continua ora i suoi studi all'Istituto tumori e incontra l'Airc, l'Associazione per la ricerca sul cancro, che prima la supporta con una borsa di studio di tre anni e poi con il bando Trideo, che finanzia "idee" orginali, non ancora sostenute da solide prove scientifiche, con l'obiettivo di far emergere nuove linee di ricerca.
Grazie a un nuovo finanziamento messo a punto da Airc, Tizian potrà continuare per i prosismi tre anni a studiare nuove terapie per sconfiggere il tumore.
Resta però un cruccio: l'intercettezza del domani.
"Nonostante la grande passione per il mio lavoro - racconta Tiziana - non nascondo che ho paura per il domani. Ho visto colleghi scappare all’estero o riciclarsi in altri lavori. Tutto questo non fa bene a noi e, soprattutto, al progresso della scienza e della società italiana".