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Giovedì, 25 Aprile 2024
Animali

Trento a favore dell'abbattimento degli orsi: "Sono troppi"

Fa discutere la scelta della Provincia di Trento per l'abbattimento dei plantigradi: una scelta "politica" e non scientifica: "Il troppo è in relazione alla tolleranza degli umani"

"Riduzione sostanziale dei plantigradi perché siamo davanti a una situazione fuori controllo”, questa la decisione della Giunta del Consiglio Provinciale di Trento. Una condanna a morte degli orsi, anche se si attende la ratifica dal ministero prima dell'effettivo abbattimento.

Ma è stata valutata attentamente? In particolare, cosa vuol dire troppi? Un numero alto o gonfiato dalla paura degli avvenimenti degli ultimi mesi? In un articolo di National Geographic si cerca di approfondire la questione. Secondo il professor Luigi Boitani, docente di Ecologia Animale e Biologia della Conservazione Presso l’Università La Sapienza di Roma, il “troppo” è in relazione alla tolleranza degli umani e questa cambia nel tempo e a seconda della zona per motivi socio-psicologici.

Quindi una scelta politica e non "scientifica". Peraltro gli avvistamenti non sono tutti dimostrabili: per alcuni mancano evidenze oggettive (non è la prima volta dove cani vengono scambiati per pericolosi animali selvatici). In generale si può ricordare che in Italia ci sono in tutto un centinaio di orsi, di cui circa la metà nel Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Dunque il problema principale sembra essere l'esposizione mediatica del territorio trentino, che, dopo il caso Daniza, ha creato una paura nei confronti degli orsi, non più animali con cui condividere un territorio.

Come riporta Lisa Signorile su National Geographic, sarebbe da farsi qualche domanda: "Quanto è feroce un orso? Quanto è grosso un orso? Quanti trentini, soprattutto chi vive e lavora in città, ne hanno effettivamente visto uno? Quante persone sanno cosa fare in caso di incontro? Si diffondono le voci, si diffonde il panico, si imbracciano pale e forconi e si marcia verso “il mostro”, per eliminare il pericolo e proteggere i bambini e il turismo. È una reazione istintiva, e umana."

Una cosa è certa. Serve un piano di gestione degli orsi, per minimizzare i conflitti con la popolazione umana. E forse più che l'abbattimento servirebbe un progetto di dispersione per ridurre la densità degli orsi e una seria campagna di informazione per la popolazione locale sui veri rischi in cui si può incorrere.

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