rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
SALUTE

"Vaccini obbligatori per i bambini che vanno a scuola": arriva la proposta di legge

La proposta arriva dagli assessori dalla Sanità delle regioni e riguarda l'introduzione della norma nel nuovo Piano vaccinale. C'è anche l'ipotesi di non ammettere nelle scuole chi non è vaccinato

L'obbligo di vaccinare i bambini se li si vuole mandare a scuola e, di contro, l'ipotesi di non ammettere nelle classi chi non è vaccinato. E' una proposta, passata all'unanimità, che arriva dagli assessori alla Sanità delle regioni, che ne hanno discusso durante la riunione della Commissione sanità dedicata al nuovo Piano vaccinale, ancora in lavorazione. 

"Non vietiamo l'accesso alla scuola pubblica ma poniamo il tema che la frequenza della scuola sia coerente alle vaccinazioni obbligatorie", ha spiegato il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Sergio Venturi. Il nuovo Piano vaccinale arriverà sulla scrivania della conferenza delle Regioni il 20 ottobre e poi verrà analizzato dalla conferenza Stato-regioni. E secondo Venturi siamo già in ritardo: "Il nuovo piano nazionale dei vaccini è non più rinviabile anche a fronte della recrudescenza di diverse malattie infettive". 

All'iscrizione nelle scuole, i genitori devono già presentare il libretto vaccinale dei propri figli, come previsto dal piano vaccianale corrente. Ma finora anche se non tutti erano in regola con i vaccini obbligatori, i bambini venivano comunque iscritti e ammessi alla frequenza. "Se c’è un bambino immunodepresso il compagno di banco prende una malattia infettiva, è giusto che venga tutelato. Il mondo è cambiato e abbiamo tassi di copertura vaccinale molto bassi. È un tema sul quale tutti gli assessori hanno concordato che bisogna parlarne, ma non vietiamo nulla. Credo che tra Governo e Regioni se ne debba discutere e assumere una posizione" ha concluso l'assessore Venturi. 

ALLA CAMERA - Nelle stesse ore Filippo Crimì, deputato del Partito democratico, ha presentato una proposta di legge che va nella stessa direzione: nel nuovo Piano vaccinale, che costerà 200 milioni in più rispetto al precedente, non solo verranno introdotte nuove vaccinazione ma si potrebbe prevedere di non ammettere nelle scuole i bambini che non siano in regola con il libretto. Un modo, per il deputato, per combattere "l'allarmate calo" delle vaccinazioni in tutto il nostro Paese: "Abbiamo deciso di intervenire in con norme idonee ma è importante mantenere alta l'attenzione: porteremo avanti campagne informative". 

Dalla commissione Affari sociali frenano: "Importante tenere alta l'attenzione sui vaccini, ma va comunque garantiro il diritto all'istruzione di tutti i bambini" spiaga la capogruppo Pd Donata Lenzi. Intanto è stata presentata una risoluzione che impegnerà il governo a promuovere un'informazione più consapevole sul tema. 

I PEDIATRI - Intanto l'Associazione culturale pediatri (Acp) alza la voce e scrivono direttamente al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Nella lettera si pretende un sistema vaccinale unico, nazionale e aggiornato per superare quello che definiscono il "federalismo vaccinale" che sarebbe "illogico, irrazionale e che produce enormi sprechi". Perché è anche colpa di questo fenomeno che incentiva "pensieri su interessi diversi da quello della salute (allontanando i cittadini dalle vaccinazioni), vanifica tentativi di verifica e controllo impedendo una attenta politica di prevenzione - continua la lettera -, produce sprechi enormi con la moltiplicazione di commissioni, gare di appalto, obiettivi differenti, e offende l’epidemiologia. Ci sono vaccini diversi per le stesse malattie nelle diverse regioni, come se gli agenti infettivi riconoscessero e rispettassero le frontiere regionali". 

Insomma è questa l'occasione per migliorare definitivamente il servizio, in termini di qualità ma anche di verifica dei risultati reali, in modo da evitare che circolino false informazioni: "Vogliamo una guida unica - concludono i pediatri -, che assicuri uniformità a standard ottimali su tutto il territorio nazionale, che garantisca valutazioni adeguate di sicurezza, efficacia e sostenibilità a un giusto prezzo". 

L'ALLARME DEI MEDICI - Ciò che preoccupa di più il personale sanitario è un dato registrato nel 2014: nessun vaccino, neppure quelli obbligatori, ha raggiunto il 96% di copertura sul territorio nazionale. L'allarme arriva direttamente da uno studio condotto dalla Società italiana di igiene e medicina preventiva (siti) e dal ministero della Salute. Il tasso di copertura per polio e difterite è sceso su scala nazionale al 94,7%, quello per il tetano al 94,8%, epatite B e pertosse al 94,6% mentre l’hemophilus influentiae al 94,2%. Per morbillo, rosolia e parotite il livello è ancora più basso, fermo all’86,6%. Ultima in classifica la percentuale per il meningococco C: 74,9%.

In queste condizioni, secondo il presidente del Siti Carlo Signorelli, la proposta di reintrodurre l’obbligo vaccinale per chi frequenta la scuola è giustificata dal punto di vista scientifico: "Ci sono vaccinazioni come quella contro il tetano che se non vengono fatte mettono in pericolo il singolo, mentre per quasi tutte le altre avere un gruppo rilevante che non si vaccina sta a significare che anche gli altri sono a rischio. Può avere un senso quindi pretendere la vaccinazione in quelle situazioni, come a scuola, in cui ci sono persone che non si possono vaccinare e quindi sono a rischio se circola il germe".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Vaccini obbligatori per i bambini che vanno a scuola": arriva la proposta di legge

Today è in caricamento