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Martedì, 23 Aprile 2024
Scuola

Scuola, rischio caos a settembre: migliaia ancora le cattedre scoperte

Un problema diffuso da Nord a Sud. Ma a inizio anno non mancheranno solo i nuovi docenti in classe: servono anche presidi, segretari e bidelli

Ancora poche settimane e il suono della prima campanella riecheggerà nelle scuole di tutta Italia ma ancora tantissime cattedre risultano scoperte. Da Nord a Sud, il problema è diffuso, e a questo si aggiunge anche l'annosa questione delle maestre diplomate rimaste fuori dalle graduatorie ad esaurimento. 

Il 31 agosto scade il termine per la chiusura delle assunzioni per i 57.322 posti a disposizione e per le supplenze annuali. Dopo di che, dal 1 settembre le scuole dovranno cercare di tappare i buchi come possibile.

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Su 57mila assunzioni a livello nazionale, 6.500 riguardano la Lombardia, ha annunciato il ministro dell'Istruzione Bussetti ai micrifoni del TgR Lombardia, sottolinando però che quello dei supplenti "non è solo un problema lombardo ma nazionale". Il ministro ha poi aggiunto: "E' un tema per noi importante e cercheremo, nella scuola che vogliamo avere, dando organici stabili a tutte le scuole, di lavorare di conseguenza". Pochi giorni prima, i sindacati locali avevano dato l'allarme circa la mancanza di quasi 14mila prof, tra posto comune e sostegno.

Intanto restano cattedre scoperte in Toscana, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna. In Molise ci sono state 83 assunzioni in ruolo di docente sulle 200 previste. 

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Inizio scuola in salita anche per quanto riguarda dirigenti scolastici, segretari e bidelli. Secondo stime dell'Associazione nazionale presidi, a settembre sarà necessario nominare ben 2.150 capi di istituto "reggenti", che dovranno gestire la propria scuola ma anche un'altra rimasta senza dirigente per l'intero anno. E prima dell'agosto 2019 è difficile che finisca il concorso nazionale per presidi, che è appena iniziato, quindi i suoi effetti sono nulli per quanto riguarda l'anno scolastico che sta per iniziare. 

C'è poi la questione dei diplomati magistrali. Salvo Intravaia su Repubblica ricordava qualche giorno fa che sono circa 5mila le maestre con diploma magistrale immesse in ruolo a seguito dell'inserimento nelle liste provinciali dei precari, in virtù di specifici provvedimenti dei tribunali, che rischiano di essere licenziate. 
 

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