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Sabato, 20 Aprile 2024
Scuola Italia

La scuola riparte... con lo sciopero: lezioni a rischio per due giorni

Lunedì 7 e martedì 8 gennaio le scuole potrebbero rimanere chiuse per la protesta di professori e personale Ata. Lo sciopero nazionale indetto dal Saese, ma a Roma lezioni a rischio anche per i rifiuti

Vacanze di Natale più lunghe, scuole chiuse e niente lezioni? Questo il "regalo" che studenti e famiglie hanno trovato nella calza della Befana. Il rischio infatti è che domani e dopodomani nelle scuole italiane le aule restino vuote. E se a Roma pesa l'emergenza rifiuti con la conseguente protesta dei presidi, in tutta Italia pesa uno sciopero indetto a Dicembre e ufficializzato dal ministero dell'istruzione con la nota 35344 del 19/12/2018. Ma andiamo per ordine cominciando con il chiarire che le due giornate di sciopero riguardano tutto il personale docente ed Ata

Lo sciopero della scuola indetto per il 7 e 8 gennaio 2019 è stato proclamato dal Saese, una sigla che non tutti conoscono: è una associazione no profit che opera nel settore scolastico ed eco ambientale in tutta Europa.

Si tratta di una piccola sigla sindacale, ma insegnanti e personale Ata non sono tenuti a comunicare prima l'adesione o meno allo sciopero. Difficile quindi sapere con certezza se le lezioni, che restano a rischio, potranno svolgersi regolarmente in tutte le scuole.

Sciopero scuola 7 e 8 gennaio 2019

Ma qual è il motivo dello sciopero? Docenti e personale Ata sono stati invitati ad astenersi dal prendere servizio in virtù di una mobilitazione contro la corruzione nell’edilizia scolastica, contro la quale il Saese vuole chiedere al Miur di iniziare una "vera e propria guerra".

Se Cgil, Cisl e Uil ancora non hanno fatto nessuno sciopero, con lo sciopero della scuola del 7 e 8 gennaio il computo delle mobilitazioni da inizio anno scolastico è già salito a 6, con una crescente difficoltà per le famiglie nel barcamenarsi tra tra nonni, permessi e ferie.

Scuole chiuse a Roma per i rifiuti? Il Campidoglio rassicura

A Roma non è solo lo sciopero a mettere in discussione l'apertura delle scuole: i presidi delle scuole romane hanno minacciato di non riaprire lunedì 7 gennaio dato l'accumulo incontrollato di immondizia fuori dagli ingressi degli istituti.

Dal Comune di Roma si getta acqua sul fuoco: "Tutte le eventuali criticità sono oggetto di intervento urgente in modo da ripristinare il decoro già entro la giornata di oggi" spiegano dal Campidoglio. Sarà sufficiente? In città l'ultimo weekend di festa non è bastato a ripulire le strade invase da sacchetti e immondizia varia accatastata sui marciapiedi. Come testimonia RomaToday l'emergenza è evidente.

Scuole chiuse, il ministro Bussetti: "Garantire condizioni igeniche"

"Mi sembra giusta e doverosa la segnalazione: noi dobbiamo sapere che le condizioni igienico-sanitarie sono il minimo indispensabile per garantire un corretto lavoro dei docenti e l'accoglienza dei nostri studenti che riprenderanno domani le lezioni. Penso che il Comune provvederà a sanare la situazione". Così il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, interviene dopo la minaccia dei presidi romani di tenere le scuole chiuse a causa dei rifiuti nelle strade.

A chi gli chiede, a margine della 'Befana del clochard' a Milano, se domani gli istituti scolastici saranno aperti o meno, replica: "Questo non dipende me perché c'è l'autonomia scolastica. Le condizioni igienico sanitarie dovranno essere valutate dagli uffici preposti".

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