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Venerdì, 29 Marzo 2024
Scuola

Primo sciopero dell'anno: lezioni a rischio nelle scuole, manifestazioni in tutta Italia

Proteste a Roma e in altre città contro la sentenza del Consiglio di Stato che esclude dalle GAE gli insegnanti con il diploma magistrale

Sciopero della scuola oggi lunedì 8 gennaio, primo giorno di rientro dalle vacanze di Natale. La protesta riguarda il personale delle scuole di infanzia e delle primarie e secondo il sindacato Anief, che sostiene lo sciopero, c'è stato un record di adesioni. 

Prevista una manifestazione di protesta davanti al Ministero dell'Istruzione a Roma e sit in davanti agli Uffici Scolastici Regionali di Torino, Milano, Bologna, Palermo, Cagliari, Catanzaro e Bari. 

Perché i sindacati della scuola scioperano oggi

Lo sciopero è stato proclamato dalle sigle Anief, Saese e Cub, con la partecipazione di Cobas e Unicobas, per protestare contro la sentenza del Consiglio di Stato che ha escluso dalle graduatori ad esaurimento i docenti in possesso di diploma magistrale entro l'anno scolastico 2001/2002. Una sentenza "vergognosa", secondo i Cobas, mentre le principali organizzazioni sindacali (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams) hanno chiesto una "una soluzione politica in grado di ricomporre i diritti di tutti", consentendo tra l'altro di "riaprire le graduatorie d'istituto per permettere l'inserimento dei docenti che, collocati in Gae e quindi in prima fascia d'istituto, erano stati esclusi dalla seconda fascia". In merito alla vicenda, il Miur ha ritenuto necessario sollecitare il parere dell'Avvocatura di Stato e, una volta acquisito, si è detto pronto a riconvocare le organizzazioni sindacali. 

"Se un titolo è considerato abilitante e valido per partecipare ai concorsi, come tutte le altre abilitazioni conseguite entro il 2011, deve essere valido per inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento", spiega Marcello Pacifico, presidente Anief-Cisal, secondo cui "bisogna riaprire subito le graduatorie e permettere l'incontro fra domanda e offerta, per non permettere la moltiplicazione di quei corsi e ricorsi che lo stesso ministro Valeria Fedeli invita a evitare".

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