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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scuola

Scuola, si riparte: 8,6 milioni di studenti pronti a tornare tra i banchi

Da oggi si torna a scuola, anche se il numero di studenti è in leggero calo rispetto allo scorso anno. Il decremento più incisivo si ha nelle Regioni del Sud: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia

Per l'anno scolastico che si appresta ad iniziare, saranno circa 8,6 milioni gli studenti che torneranno a sedersi tra i banchi di scuola. Dalla giornata di oggi, lunedì 11 settembre, si apriranno nuovamente i cancelli delle scuole, statali o paritarie, ovviamente in base al calendario regionale.

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I numeri della scuola statale

 Gli alunni che nell’anno scolastico 2017/2018 frequenteranno le scuole statali sono 7.757.849, per un totale di 370.697 classi. Di questi, 948.900 frequenteranno la scuola dell’infanzia, 2.538.095 la scuola primaria, 1.637.535 la secondaria di I grado e 2.633.319 quella di II grado. Il numero degli studenti è in leggero calo, lo scorso anno erano 7.816.408. Il decremento più consistente si verifica in quattro regioni del Sud: -13.915 in Campania, -12.141 in Sicilia, -10.106 in Puglia, -5.624 in Calabria.

Sempre nella scuola statale sono 234.658 gli alunni con disabilità, erano 224.509 un anno fa. Di questi, 19.571 frequenteranno la scuola dell’infanzia, 83.232 quella primaria, 65.905 la secondaria di I grado, 65.950 quella di secondo grado. Nella secondaria di II grado il 47,5% dei ragazzi frequenterà un indirizzo liceale, il 31,7% un indirizzo tecnico, il 20,8% un indirizzo professionale. I docenti, fra organico di diritto (quello stabile) e organico di fatto, quello adeguato alle esigenze espresse di anno in anno dalle scuole, soprattutto sul sostegno, sono oltre 800.000.

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Il saluto della Fedeli

 “Siete voi, ragazze e ragazzi, il centro della scuola, il motivo stesso della sua esistenza. Non sottovalutatene mai l’importanza. Non sottovalutate mai il valore della conoscenza, il valore dell’apprendimento che dovete finalizzare alla buona riuscita dell’anno scolastico che si sta aprendo e anche immaginare come tassello fondamentale del vostro percorso di vita, della vostra emancipazione. Lo studio vi consente di emanciparvi, vi rende libere e liberi. È un vostro diritto. Lottate perché vi sia sempre garantito al meglio. E affinché a tutte e tutti voi siano offerte pari opportunità di accesso al futuro. Quelle per cui, vi assicuro, mi impegnerò ogni giorno fino al termine del mio mandato”.

Lo scrive il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, in un saluto in occasione della riapertura delle scuole, da oggi secondo i diversi calendari regionali. “Care ragazze e cari ragazzi, bentornate e bentornati a scuola. In questi giorni varcate il portone del vostro istituto, alcuni di voi per la prima volta, altri ripetendo un rituale carico di emozione, di sogni e, diciamolo, anche di qualche timore e titubanza. A tutte e tutti voi vanno i miei migliori auguri di buon inizio e buon lavoro. Con un pensiero particolare – dice il ministro – alle studentesse e agli studenti, alle e ai dirigenti, al personale scolastico delle aree del Centro Italia colpite dal sisma e di Ischia, a cui il Ministero continuerà a garantire tutto il supporto necessario per ridurre al minimo i disagi.

“La campanella che suona vi richiama all’impegno e allo studio. Ma vi apre anche le porte di quella che è la comunità più importante della nostra società: la comunità educante. Il luogo dove, grazie al lavoro appassionato e paziente delle vostre e dei vostri docenti, sarete formate e formati come cittadine e cittadini, come persone. A scuola si apprende l’importanza della partecipazione attiva, si acquisiscono quei valori fondanti che vi consentono una relazione positiva con ciò che vi circonda. Primo fra tutti il rispetto per l’altro. A scuola si diventa grandi, a poco a poco, non solo in senso anagrafico, ma mettendo insieme quel bagaglio di conoscenze e di competenze che vi accompagneranno nella vita. A scuola si scoprono le proprie capacità e inclinazioni, si progetta il futuro”. “Una scuola più inclusiva, una scuola capace di attuare fino in fondo l’articolo 3 della Costituzione italiana che sancisce che ‘tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’, è la scuola di cui abbiamo bisogno. Garantire pari condizioni a tutte e tutti voi significa dare al Paese una possibilità in più di sviluppo”, conclude Fedeli.

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