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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Cibo e spreco, ogni anno buttiamo nella spazzatura 8,7 miliardi di euro

Ad affermarlo il rapporto Waste Watcher 2013 sullo spreco alimentare domestico in Italia presentato a Milano lo scorso 9 ottobre

Italiani popolo di spreconi! In modo particolare quando parliamo di spreco alimentare domestico. Ad affermarlo il rapporto Waste Watcher 2013 sullo spreco alimentare domestico in Italia presentato a Milano lo scorso 9 ottobre da Andrea Segrè, presidente di Last Minute Market e direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna, Furio Camillo, Docente di Statistica Aziendale del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna e Maurizio Pessato, presidente SWG.
 

Secondo il rapporto, ogni anno gettiamo nella spazzatura in media circa 8,7 miliardi di euro in cibo, pari a 7,06 euro e 213 grammi di cibo a famiglia. Una cifra davvero considerevole e che rappresenta lo 0,5% del Pil nazionale.
 

Andando ad indagare le cause di questo fenomeno, il rapporto ha identificato nove spreco-tipi italiani che sono stati individuati secondo le motivazioni che i circa due mila consumatori intervistati hanno indicato come le principali cause dello gettare via il cibo: si parte da quello che spreca meno, il “sensoriale” che getta solo se costretto. Questo rappresenta il 35% degli italiani. Per questo spreco-tipo, il cibo viene gettato via solo in occasioni del tutto eccezionali: quando è andato a male o ha la muffa, un cattivo odore e sapore.
 

C’è poi “l’ignaro un po’ marginale” che rappresenta il 6,01% degli intervistati. Si tratta di quel gruppo che non conosce le cause dello spreco e che molto probabilmente vive in una condizione piuttosto marginale; abbiamo poi il “nostalgico autoisolato, arreso ma senza cause precise” (5,21%) e il “cliente della spesa grande, ma tifoso dei fresh” (15,22%). Nel primo caso si tratta di una tipologia di italiani un po’ chiusa e autoriflessiva in maniera quasi ossessionante.

Nel secondo caso ci troviamo davanti quel gruppo di italiani che ha uno stile di vita abbastanza frenetico e che fanno i loro acquisti in modo particolare nella grande distribuzione della quale però lamentano la scarsa capacità di conservazione dei cibi, soprattutto frutta e verdura. Vorrebbero approvvigionarsi nella piccola bottega di quartiere ma il tempo a loro disposizione è poco. Abbiamo infine i cinque spreco-tipi che superano abbondantemente i 7,06 euro di costo-spreco settimanale per famiglia: il “fanatico del cotto e mangiato”, il “cuoco esagerato”, “l’illuso del packaging”, lo “sperimentatore deluso” e “l’accumulatore ossessionato”.
 

Ma quali sono gli alimenti che finiscono con più probabilità nei cassonetti? sono frutta (51,2%), verdura (41,2%), formaggi (30,3%) e pane fresco (27,8%) tra i cibi “freschi”. Tra gli alimenti cotti, primeggiano invece pasta (9%), cibi pronti (7,9%) e precotti (7,7%).

Nel rapporto viene anche fatto un identikit molto dettagliato degli spreconi: “sono in prevalenza maschi, di estrazione medio-alta, giovani, studenti, con intolleranze al glutine o allergie, occupati professionalmente, del sud, con titolo di studio elevato e residenti in un grande comune.
 

Insomma, nonostante stia piano piano aumentando la sensibilità verso questa importante tematica, la nostra tendenza rimane ancora quella dello spreco. E neanche la crisi, che potrebbe essere un buon deterrente, non sembra arrestare il cibo che finisce nella spazzatura.

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