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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Onofri:"Siamo riconosciuti dal servizio sanitario nazionale"

Lo ha spiegato con orgoglio la neuropsichiatra infantile del Centro di Riabilitazione Equestre "Vittorio di Capua". Earth Day Italia le ha chiesto di raccontare meglio questo tipo di terapia

L’utilizzo del cavallo in riabilitazione significa avere a disposizione una ricchezza di strumenti che al cavallo sono naturalmente connessi: il ritmo, il movimento, la corporeità dell’animale. Il Centro di Riabilitazione Equestre Vittorio di Capua è una struttura appartenente all’Azienda Ospedaliera Niguarda Cà Granda di Milano e si rivolge soprattutto alla fascia d’età 2-16 anni.  Da trent´anni è un punto di riferimento per le discipline medico-riabilitative che utilizzano il cavallo come strumento. Ne abbiamo parlato con la neuropsichiatra infantile Maria Pia Onofri

Di cosa si occupa il centro Vittorio di Capua?
Siamo un centro di riabilitazione equestre situato all'interno di un ospedale generale regionale. Ci occupiamo, in prima battuta, di riabilitazione in cui il cavallo è parte importante della terapia, poi di interventi assistiti con vari animali presenti nel centro: abbiamo creato una piccola fattoria. Infine, al di fuori dell'orario di servizio, c'è un'attività di sport per disabili, tenuta nettamente distinta dalla terapia e supportata dall'associazione che finanzia il centro in parte.

Che cos’è la riabilitazione equestre?
È un trattamento riabilitativo vero e proprio che utilizza come parte integrante il cavallo. Non è un metodo la riabilitazione equestre, si articola in vari moduli: l'ippoterapia, durante la quale l'animale viene bardato (di cavallo provvisto di finimenti, ndr) semplicemente con una copertina e un fascione per far sí che l'effetto dei movimenti della sua groppa venga percepito al meglio dal paziente. Offriamo il servizio di riabilitazione equestre che può essere anche una terapia di gruppo. Questo presuppone un trattamento essenzialmente medico, quindi una visita, per stabilire se ci sono degli obiettivi di miglioramento, o delle controindicazioni, perché non sempre può far bene. Potrebbero infatti esserci problemi come la lussazione dell'anca, una instabilità della colonna.

Quando e come nasce l’utilizzo del cavallo per curare le varie patologie?
Preciso che i nostri trattamenti non sono di equitazione: noi non insegniamo ai bambini ad andare a cavallo; invece nell'antichità l'equitazione veniva sollecitata e consigliata da vari medici per migliorare alcune patologie. La riabilitazione equestre che conosciamo oggi nasce negli anni '60 in Francia e viene teorizzata in Svizzera da un ortopedico che aveva dimostrato come il complesso passo del cavallo sia in grado di mandare input motori al “cavaliere” e sia molto simile a quello del passo umano. 

Si tratta di una metodologia dall’applicazione molto rigorosa che necessita di centri adeguatamente attrezzati ed equipe di professionisti e specializzati…
Sì, è una terapia che necessita di una èquipe riabilitativa multidisciplinare: il neuropsichiatra infantile se si tratta di bambini, che si occupa sia della parte motoria che psichica, connesse nei bimbi. Per gli adulti c’è è previsto il neurologo, lo psichiatra, lo psicologo ecc. I componenti dell'èquipe non devono essere solo bravi nella loro specialità, ma devono avere anche delle competenze basiche sul  cavallo. Questo perché una delle caratteristiche della terapia è che il cavallo sia privo di qualunque difetto di cammino e che abbia un temperamento affidabile. Il centro deve essere strutturato in modo che questi cavalli abbiano una vita il più possibile priva di stress.  Le stalle sono particolari, deve esserci la possibilità che i cavalli vivano all'aperto e che abbiano tempi di riposo.

A che punto è lo sviluppo di questo programma riabilitativo in Italia?
In Italia è cominciato un tentativo di codificare questi interventi con gli animali, messo a punto dal centro di referenza nazionale che ha sede vicino Padova. Sono state predisposte le linee guida per gli interventi assistiti con gli animali al fine di dare omogeneità. La cosa più importante è che gli operatori devono far parte dell'area sanitaria, altrimenti non è terapia; e gli operatori devono essere a conoscenza sia della patologia da curare, si della persona e anche degli effetti che l'animale induce. E non basta: bisogna sapere quali sono i benefici e quali gli effetti negativi che il cavallo può procurare.

Per chi vorrebbe avvicinarsi alla riabilitazione equestre: ci parla dell’efficacia e dei costi?
Per chi si vuole avvicinare alla riabilitazione equestre: noi abbiamo un corso di perfezionamento, per specialisti laureati, che si tiene annualmente. Per quel che riguarda i costi di una seduta di riabilitazione equestre: sono più alti, naturalmente, di una seduta in palestra, per la formazione molto specifica del terapista, per il tipo di cavallo cavallo, che deve essere preparato.

Ma è convenzionato con il servizioa sanitario nazionale?

La nostra struttura è l'unica in Italia con un centro di riabilitazione all'interno dell'ospedale generale, per cui i nostri pazienti non pagano: la prestazione viene riconosciuta dal servizio sanitario nazionale nell'ambito delle terapie riabilitative.  

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