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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Un tuffo dove l’acqua è più blu

Ottima la qualità delle acque di balneazione europee (e italiane)

Secondo il rapporto sulla qualità delle acque di balneazione che l’Agenzia Europea per l’Ambiente stila ogni anno il 94% dei siti europei esaminati soddisfa gli standard di qualità minimi.

Insomma, un bel bagno in Europa si può fare ovunque. Ed anche se volete un’acqua di qualità eccellente le opzioni non mancano.
Se infatti la quasi totalità dei siiti esaminati soddisfa gli standard di qualità minimi previsti dalla direttiva europea del 2006, più di tre quarti del campione (il 78%) dispone di acqua di qualità definita come eccellente.


Il rapporto prende in considerazione 22.000 siti sparsi tra i ventisette stati membri, la maggior parte delle rilevazioni, effettuate dalle autorità locali nell’anno precedente alla pubblicazione del rapporto UE, riguardano spiagge e coste, meno di un terzo delle rilevazioni riguardano invece fiumi e laghi. Fiumi e laghi che, sebbene anch’essi con un elevata qualità delle acque, risultano meno puliti rispetto alle zone costiere.

Molto soddisfatte le istituzioni europee per il miglioramento rispetto all’ultima edizione ed il proseguimento di un trend positivo (nel 1990 i siti con standard di qualità minimi erano il 60% del campione, quelli con qualità eccellente il 70%), sebbene permangano delle sacche di inquinamento balneare.

L’Italia si posiziona sopra la media europea grazie ad un 85% di siti con eccellente qualità delle acque. Meglio di noi Cipro, Lussemburgo, Malta, Croazia, Grecia, Germania e Portogallo; molto buone anche le performance di Spagna e Finlandia.

Nel Bel Paese quindi ogni posto è buono per un tuffo. E se questa informazione appare scontata se si pensa alle spiagge della Sardegna, del Salento o della Calabria quel che forse siamo portati a sottovalutare è il fatto che anche litorali meno nobili della nostra penisola hanno in realtà una qualità dell’acqua più che accettabile come si può scoprire navigando sul Portale Acque del Ministero della Salute.

Un esempio per tutti: il litorale romano, che di certo non figura tra le mete balneari suggerite dalle guide turistiche, presenta in realtà delle buone caratteristiche con una qualità dell’acqua generalmente superiore alle rilevazioni dello scorso anno. A rovinarne l’immagine è probabilmente la scarsa presenza di scogliere ed insenature assieme al fondale sabbioso e leggero; proprio la sabbia alzata dai piedi dei bagnanti e dal moto ondoso fa si che le acque assumano talvolta un colorito grigiastro poco rassicurante.

L’erba del vicino è sempre più verde, l’acqua può anche sembrarci più blu, certamente non è più pulita.

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