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Giovedì, 28 Marzo 2024
Società

Post-lockdown, in fila dal chirurgo estetico: boom di richieste per botox e filler

Sono tante le pazienti che in questi giorni stanno ricorrendo al tirocchino, molte dopo la quarantena si sentono stanche e invecchiate

Estetisti e parrucchieri presi d'assalto? Non solo. Gettonatissimo in questa Fase 2 è anche il chirurgo plastico. "Sono numerosissime le pazienti che mi dicono di sentirsi stanche e invecchiate dopo questa quarantena, di avere bisogno di vedersi nuovamente 'fresche' - racconta all'Adnkronos Matteo A. Angelini, chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico - Poiché gli interventi chirurgici invasivi personalmente li ho rinviati a giugno, per rispettare scrupolosamente i parametri di sicurezza e ridurre al massimo i rischi, il 40% di loro è già tornato nel mio studio per un ritocco 'soft': botox, peeling, biorivitalizzazione, filler con acido ialuronico o trattamenti laser, che consentono di ottenere ottimi risultati e di rispondere alla domanda di 'refresh' dei pazienti. Perché sono anche maschi: diciamo in proporzione 30%-70%". 

"La richiesta post-lockdown è alta, quasi una 'valanga' direi - spiega il chirurgo - e anche se molti colleghi hanno ricominciato anche a operare, per la sicurezza di tutti personalmente io ho preferito rimandare a giugno. In ogni caso l'intervento chirurgico sarà preceduto da un test sierologico 10 giorni prima della data prevista e da un tampone 7 giorni prima, per escludere la positività al coronavirus. In questo momento accogliamo in studio i pazienti a cui è stato rimandato un intervento e vogliono riprogrammarlo per giugno, ed è tornato anche il 30% delle pazienti abituali, che periodicamente si rivolgono a me per trattamenti meno invasivi".

Insomma, la quarantena avrebbe provato donne (e uomini) anche psicologicamente, facendo crescere l'attenzione nei confronti del proprio aspetto fisico con il desiderio di volerlo migliorare. "Hanno in media 40-45 anni" fa sapere Angelini, che spiega poi tutte le norme da rispettare in ambulatorio: "Devono compilare un modulo triage, igienizzare le mani e riporre gli oggetti personali in una busta, indossare guanti e mascherina. In sala di attesa non possono sostare più di due persone, e viene fissato un appuntamento ogni ora. Quando devono essere trattate ad esempio sulle labbra e devono togliere la mascherina, io indosso anche uno schermo protettivo, oltre alla mascherina stessa, per la mia e la loro maggiore sicurezza".

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