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Martedì, 16 Aprile 2024
T3 Basilicata

Circle Life System: il sistema di acquaponica in Basilicata

T3 ha accompagnato Circle Life System nel percorso di partecipazione alla Start Cup Basilicata 2019 e al Premio Nazionale dell’Innovazione; in divenire nuove fasi di consulenza utili all'evoluzione dell'idea imprenditoriale

Sempre più spesso si sente parlare di acquaponica, un sistema di coltivazione di piante fuori dal suolo che impiega come fertilizzanti soluzioni nutritive naturali prodotte dai pesci. Un sistema antico, recuperato nell’ultimo secolo che è stato di ispirazione per un team imprenditoriale lucano.Abbiamo intervistato Silvia Tammone, promotrice dell’idea imprenditoriale e Vittorio Sebastiano Acquaviva, Direttore Operativo del team di progetto Circle Life System per farci raccontare come funziona questo sistema e qual è la chiave innovativa che ha reso possibile la definizione di questa idea imprenditoriale.

Vittorio, come nasce l’idea di Circle Life System? 
L’idea di portare l’acquaponica in Basilicata è mia, un’intuizione nata dall’esigenza di reinventare la mia professione e assecondare una passione innata, quella dell’agricoltura. Così quattro anni fa, in una piccola serra a Baragiano, in provincia di Potenza, ho cominciato a sperimentare questa tipologia di agricoltura e a promuovere la mia attività sui social network. Dopo circa due anni sono stato contattato da Silvia, impegnata nella scrittura della sua tesi di laurea sull’agricoltura sostenibile e interessata a raccontare la mia realtà, attualmente l’unica in Basilicata. Subito dopo la laurea Silvia è partita per un’esperienza in California nel corso della quale ha potuto osservare la costruzione di impianti acquaponici e le coltivazioni biodinamiche. Al suo rientro, partendo da tale interesse comune, abbiamo cominciato a lavorare per diffondere l’adozione dell’acquaponica nella nostra regione.

L’intuizione è stata quella di creare dei sistemi di coltivazione da installare in casa o sui balconi al posto delle fioriere, si tratta di piccole serre per la produzione di spezie, fiori e ortaggi. Siamo in grado di costruire impianti customizzati sulla base del tipo di coltivazioni che l’utente intende adottare; creiamo nell’ambiente domestico delle vere e proprie bioserre che consentono di regolare la salubrità dell’aria. I nostri green corner, inoltre, sono un ottimo strumento per rilassarsi alla fine della giornata, poiché portano, di fatto, la natura dentro casa.

Come funziona questo sistema di coltivazione?
L’acquaponica esiste da anni, è una tipologia di agricoltura fuori terra che permette di coltivare vegetali e, contemporaneamente, allevare pesci. Come elemento di irrigazione viene utilizzata l’acqua di allevamento, ottimo nutrimento per le piante perché ricca di azoto. Le piante, a loro volta, fungono da filtro per l’acqua, garantendo la salute dei pesci e la produzione di vegetali a km 0, bioecologici e sani perché privi di prodotti chimici e diserbanti. Si tratta, dunque di un sistema a ciclo chiuso che consente un risparmio della risorsa idrica di circa il 90% rispetto ai sistemi di coltivazione tradizionale e un abbattimento sostanziale delle emissioni di CO2.

Silvia, ci racconti come ha preso forma la vostra idea imprenditoriale?
Partendo dalla nostra intuizione, abbiamo cercato subito il confronto con competenze complementari alle nostre come per esempio ingegneri, esperti in marketing e comunicazione, e ci siamo affidati a soggetti che potessero supportarci nel percorso di concretizzazione dell’idea. Prima fra tutte c’è stata l’interazione con il Contamination Lab (Clab) dell’Università degli Studi della Basilicata, diretto dal prof. Giovanni Schiuma: un luogo di contaminazione di competenze che punta allo sviluppo di progetti di innovazione a vocazione imprenditoriale e sociale. Successivamente l’incontro con T3 Innovation in occasione della Start Cup Basilicata 2019 e del Premio Nazionale dell’Innovazione (PNI).

Queste esperienze e il percorso di accompagnamento fornitoci dalla struttura ci hanno aiutato a focalizzare gli elementi che mancano alla nostra idea per diventare competitiva. Con queste consapevolezze adesso siamo pronti ad affrontare i nuovi importanti passi verso la creazione della nostra impresa. Il team di lavoro è attualmente composto da me che sono la  promotrice dell’idea imprenditoriale, chiaramente Vittorio, il Direttore Operativo, e Sara Tammone, la nostra Responsabile Marketing e Comunicazione. Ci sono poi altre persone che hanno contribuito alla nascita di questa idea e che probabilmente collaboreranno al suo sviluppo in qualità di partner esterni. Sto parlando di Francesco Santarsiero, Project Manager e Angelica Cestari, R&D Manager.

Quali sono i prossimi obiettivi?
Per prima cosa costituiremo la società, successivamente ci dedicheremo a definire la strategia di marketing e comunicazione e molto altro. Anche in questa fase siamo certi che l’accompagnamento offerto dai consulenti di T3 sarà fondamentale per la definizione della forma societaria, l’individuazione di fonti di finanziamento e la scrittura di un business plan più maturo. Abbiamo già chiesto supporto alla struttura per individuare un partner scientifico per lo sviluppo della parte tecnologica dei nostri impianti. Un altro importante obiettivo è quello di portare il sistema all’interno delle scuole per mostrare ai bambini come funziona il ciclo della vita, proprio perché il sistema acquaponico replica perfettamente un sistema bioecologico. Siamo infatti entrati in contatto con il responsabile delle 77 fattorie didattiche della Basilicata con cui stiamo sviluppando un percorso volto a sensibilizzare gli utenti sulla scarsità della risorsa idrica.
 

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